15 Novembre 2023
Venerdì 17 novembre sciopero generale nazionale dei servizi pubblici contro una manovra inadeguata
“L’osservatorio sul pubblico impiego di INPS conferma le nostre previsioni sui pensionamenti nella PA da qui al 2030: oltre 700.000 persone andranno in pensione nelle amministrazioni pubbliche (esclusa istruzione e ricerca), 120.000 nelle funzioni centrali, 220.000 negli enti locali, 240.000 nella sanità, 140.000 tra il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso e nel comparto autonomo. La curva dei pensionamenti tenderà ad accelerare nell’arco dei prossimi 3-4 anni, segno che è necessario intervenire subito con un piano straordinario pluriennale di assunzioni per 1.200.000 unità per mettere in sicurezza i servizi pubblici”. Così la Funzione Pubblica Cgil commenta quanto emerso dall’Osservatorio Inps sul pubblico impiego, rilanciando inoltre le ragioni della mobilitazione di venerdì 17 novembre che vedrà lo sciopero generale nazionale di tutti i servizi pubblici.
“Bisogna uscire dall’equazione turn-over uguale assunzioni da programmare e identificare i fabbisogni ottimali dei servizi per realizzare un’espansione strutturale del personale per garantire pienamente quei bisogni essenziali ma soprattutto quei diritti che sono costituzionalmente riconosciuti a tutti i cittadini. La campagna del piano straordinario per l’occupazione pubblica va avanti da più di 3 anni ormai e nonostante tutti gli osservatori siano concordi sulla grave emergenza occupazionale che è ormai diffusa in tutti i settori (dalla giustizia alla sanità, passando per il personale tecnico e ispettivo per la sicurezza sul lavoro ai servizi educativi locali, i vigili del fuoco, gli infermieri, la polizia locale) ancora registriamo tanti annunci ma nessun impegno concreto per finanziare le assunzioni, le stabilizzazioni di tutto il personale a tempo determinato e gli scorrimenti di tutte le graduatorie degli idonei”.
“In un momento in cui si mette in discussione il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di scioperare, e del sindacato di essere al loro fianco, ricordiamo le ragioni della nostra mobilitazione contro questa legge di bilancio che fa tanti spot elettorali ma che in realtà svela la vera attenzione di questo Governo verso i dipendenti pubblici. Dal taglio delle pensioni alle risorse inadeguate per i rinnovi contrattuali che permettano di far fronte a un’inflazione del 16,1% nel triennio 2022-2024, dai 600 milioni di tagli agli enti locali all’insopportabile ideologia che invece di tutelare e valorizzare il nostro personale medico e sanitario vede come unica strada quella di supervalutare le loro prestazioni extraorario di lavoro. Per non parlare di tutto ciò che manca in questa legge di bilancio: la soppressione dei tetti di spesa al personale, dei vincoli per il salario accessorio, nulla sul rifinanziamento delle risorse per la riqualificazione del personale. Adesso basta! Anche per questo saremo in sciopero in tutta Italia il 17 novembre”, conclude la Fp Cgil.