Welfare: Fp Cgil, serve modello contrattuale per settore pubblico allargato

25 Ottobre 2023
“Una giornata molto importante per noi. Abbiamo con forza voluto accendere un faro sul valore e sul lavoro nel welfare, in particolare per i settori privati che erogano servizi con e per il pubblico. Settore nel quale c’è bisogno di un’assunzione di responsabilità che parta dalle istituzioni e coinvolga le imprese. Bisogna investire perché il welfare è una conquista che va difesa. È ora di individuare un modello contrattuale per questo settore pubblico allargato”. Lo ha detto Michele Vannini, segretario nazionale Fp Cgil, in occasione del convegno “Il futuro del welfare e il valore del lavoro pubblico e privato nei servizi pubblici: ‘Essenziali per Costituzione’ che si è svolto presso il Salone Di Vittorio della sede Cgil a Roma, in Corso d’Italia 25.
Nella prima sessione dei lavori si sono succeduti gli interventi di delegate e delegati che hanno raccontato esperienze e difficoltà del settore sociosanitario del Paese.
A seguire, nel corso della tavola rotonda, Eleonora Vanni, alleanza delle Cooperative, ha affermato: “noi, che siamo nati un po’ per vocazione in una fase di grande cambiamento culturale e sociale del nostro Paese, abbiamo però voluto mettere al centro che la vocazione ad occuparsi delle persone non può mai essere sostitutiva del riconoscimento del lavoro e della qualità del lavoro. In questi anni siamo cresciuti in maniera importante nella professionalizzazione e nella richiesta di un riconoscimento del ruolo sociale ed economico di questi lavoratori”.
Per Giovanni Costantino Capo delegazione Aris Rsa, “le istituzioni private non sono un mero fornitore del SSN, ma cooperano fattivamente alla sua costituzione e funzionamento. È giusto chiedergli gli stessi standard di qualità previsti per le strutture pubbliche. Per far ciò, tuttavia, è necessario essere concreti e dotare anche la sanità accreditata delle risorse che da molto tempo chiede”.
Da canto suo Franco Massi, presidente Uneba, ha osservato: “In questo momento dobbiamo fare fronte unico nei confronti del Governo, datori di lavoro e sindacati, contro queste grandi difficoltà. Noi sentiamo sempre parlare di un Servizio Sociosanitario pubblico, ma se il 30-35% del settore è gestito da privati significa che anche noi abbiamo bisogno di attenzione, a partire dal rinnovo dei contratti”.
Enrico Brizioli, cpo delegazione Aiop rsa: “Il settore sociosanitario è una gamba del Servizio sanitario nazionale. Questi 600 mila lavoratori sono circa il 33% del totale dei lavoratori che in Italia garantiscono la tenuta del sistema di cura e assistenza. È impensabile che abbiano un destino e un trattamento economico completamente scollegati dall’insieme dai trattamenti economici della sanità pubblica. Il settore è stato completamente abbandonato dal governo, non è un caso che sia regolato da 82 contratti di cui la maggior parte pirata”.
Il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha così concluso: “la centralità della cura della persona è fondamentale, dà il livello di civiltà di un Paese. Non ci battiamo solo per migliorare salari ma perché le persone che lavorano abbiano il diritto di realizzarsi nel lavoro. Diciamo sì al contratto unico perché per noi i lavoratori, siano essi nel pubblico o nel privato, devono avere gli stessi diritti e le stesse tutele. Serve fare, insieme, anche una battaglia per qualificare quello che significa sanità integrata all’interno di un sistema pubblico più forte. Vogliamo difendere i diritti delle persone non solo nel luogo di lavoro ma come cittadini nel Paese. Ci battiamo per applicare i principi della nostra Costituzione”.
All’iniziativa ha partecipato anche Marco Alparone, Conferenza delle Regioni, Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità.
L’iniziativa è stata promossa dalla Funzione pubblica Cgil.
La registrazione dell’evento ⬇️
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