VVF – Specificità: “Grande è la confusione sotto il cielo”

18 Luglio 2011

Specificità: "Grande è la confusione sotto il cielo"

 
04.11.2010 – Con nota del 21 ottobre u.s. avevamo richiesto ai Vertici Amministrativi del Dipartimento una verifica urgente della circolare n. 18 del 2010, con la quale l’Istituto Nazionale di Previdenza, acquisito il parere favorevole del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, confermava per il personale appartenente al Corpo Nazionale l’accesso al pensionamento di vecchiaia e di anzianità decorsi 12 mesi dalla maturazione dei requisiti.

Successivamente, l’Ufficio l° Normativo della Direzione Centrale Previdenza ha nuovamente ribadito che le finestre mobili si applicano anche al personale delle Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica, Arma dei Carabinieri), alle Forze di Polizia (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Penitenziaria, Forestale) e al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in quanto non rientranti nelle deroghe espressamente individuate all’art. 12, commi 4 e 5, del DL 31 maggio 2010 n.78, convertito con modifiche nella Legge 30 luglio 2010 n.122.

Tale vicenda, qualora il suindicato parere rispecchiasse di fatto le intenzioni del legislatore, descriverebbe perfettamente il triste momento economico e il vuoto politico del nostro Paese, nonché lo stato confusionale in cui versa l’attuale governo, che da un lato si impegna a riconoscere la peculiarità del lavoro svolto dai Vigili del Fuoco, mentre dall’altro allunga la vita lavorativa degli operatori del soccorso proprio in prossimità del collocamento in quiescenza.

Tutto ciò è l’ulteriore ed inconfutabile dimostrazione di quanto sia assolutamente insufficiente, priva di idee e senza un piano di sviluppo organico, la manovra economica varata dalla compagine governativa per il rilancio del sistema italiano.

Comunque, a prescindere dalla definizione attribuita al servizio reso dal Corpo Nazionale alla popolazione – specifico, particolare, peculiare o atipico – , riteniamo che i Vigili del fuoco debbano essere ricondotti alla missione originaria di presidio del territorio e che per il lavoro gravoso, usurante ed ad alto rischio svolto, vadano riconosciuti loro i giusti trattamenti economici e tutti gli imprescindibili istituti previdenziali di salvaguardia della salute.

Di seguito, in allegato, pubblichiamo il definitivo chiarimento diffuso il 27 ottobre u.s. dall’INPDAP.

 


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