17.01.2007 – ROMA – Come ricorderete, nelle ultime riunioni riguardanti le promozioni ai concorsi interni ed a ruolo aperto – verbali del 15 novembre e del 20 dicembre uu.ss., già pubblicati nel SITO – la FP–CGIL aveva avanzato alla controparte la richiesta che, nell’attuazione del blocco della carriera dovuto a sanzioni disciplinari, si prendessero in esame solo i procedimenti iniziati dopo il 17 ottobre 2006 – prima data di applicazione del D.Lgs 217/05 – e, quindi, di moratoria per tutto quanto avvenuto in precedenza; ebbene, malgrado tale richiesta sia stata, nel corso della discussione, sostenuta da tutte le OO.SS. e nonostante la stessa controparte pubblica ne abbia ritenuto legittime le ragioni, alla fine dobbiamo registrare un’interpretazione unilaterale dell’Amministrazione – pubblicata di seguito alla presente – che ha rigettato la richiesta in parola, ponendo a presupposto di tale rigetto la supremazia della legge rispetto alle rivendicazioni del personale. Un epilogo che ci lascia totalmente insoddisfatti, che tenteremo, ovviamente, di modificare in sede di radicale rettifica del D.Lgs 217/05, ma che, semmai ce ne fosse stato bisogno, stimola un’ulteriore riflessione sulle ricadute negative del sistema di relazioni tra le parti dettato dal diritto pubblico, all’interno del quale la controparte può, a suo piacimento, interpretando una norma in modo più o meno restrittivo, emarginare il ruolo del Sindacato a quello di semplice testimonianza. A fronte di una simile evidenza le difese d’ufficio di alcune OO.SS. della legge di riforma 252/04, si rivelano insignificanti, per cui non ci resta che ribadire il nostro impegno per una revisione della stessa, a partire dall’articolo 2, al fine di riportare alla contrattazione tutte le materie del rapporto di lavoro, incluso l’ordinamento, ma anche per poter affrontare la discussione sulle modifiche strutturali da apportare al D.Lgs. 217/05 con gli strumenti necessari per realizzarle.
(Franco Moretti)