Al Ministro della Giustizia – On. Carlo Nordio
Al Viceministro della Giustizia – On. Francesco Paolo Sisto
Al Sottosegretario – On. Andrea Delmastro Delle Vedove
Al sottosegretario – On. Andrea Ostellari
Al Capo Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria – Presidente Giovanni Russo
Al Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di comunità – Presidente Antonio Sangermano
Oggetto: Richiesta di incontro urgente.
Onorevole Ministro,
da qualche mese da diverse fonti informali raccogliamo confuse e frammentate notizie che riferiscono in merito alla elaborazione in corso di testo normativo per rivedere l’assetto organizzativo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità nelle loro rispettive articolazioni centrali, regionali e locali.
Ove tali notizie fossero confermate restiamo sorpresi dall’assenza, fino ad oggi, di un confronto, a nostro avviso, sempre costruttivo con le OOSS, ed in particolare con questa OS, che rappresenta tutti i lavoratori dei diversi profili professionali che prestano servizio nei due dipartimenti per la gestione dell’esecuzione penale intra ed extra muraria.
Non dobbiamo essere certo noi a ricordare la relazione esistente tra scelte organizzative operate ed i diritti dei lavoratori e di quali impatti negativi dette scelte possono produrre all’interno delle amministrazioni in termini di efficacia, efficienza, produttività, motivazione.
Peraltro, se, come affermano le fonti informali, tale riforma ha come obiettivo quello di ridefinire i ruoli della dirigenza penitenziaria, è quanto mai indispensabile una informazione preventiva che possa consentire riflessioni ponderate e condivise anche con questa O.S.
La dirigenza penitenziaria, dirigenza di diritto pubblico, transitoriamente ed impropriamente assimilata alla dirigenza della Polizia di Stato, attende da quasi 20 anni la sottoscrizione dell’accordo negoziale per disciplinare, in coerenza con i compiti assegnati, gli istituti giuridici ed economici del rapporto di lavoro.
Questo Governo ha dovuto riconoscerne la rilevanza di questo ruolo tanto da impegnarsi con un O.d.G. n. 1114 a garantire l’avvio del tavolo per giungere alla stipula del primo contratto di categoria proprio riconoscendo le peculiari responsabilità ed oneri che sono ascritti a quel ruolo.
Sollecitiamo pertanto l’esigenza di dare avvio di consultazioni/interlocuzioni con questa OS anche per evitare che “bruschi innesti” possano produrre effetti nocivi per una amministrazione che è in costante pressione, sommersa come è nella complessa gestione dell’esecuzione penale.
I processi di cambiamento, pur se necessari, hanno bisogno di tempi fisiologici di elaborazione e solo un percorso inclusivo e condiviso può assicurare la buona riuscita di un cambiamento progettato.
Certi della Sua attenzione attendiamo di essere convocati con cortese consentita urgenza.
Il Segretario nazionale FP CGIL
Florindo Oliverio