Il piano sulle liste di attesa, in discussione tra Governo e Regioni, giustamente affronta anche il collegamento con la libera professione intramoenia che necessita della massima trasparenza.
Si rilancia infatti la possibilità che sia la stessa azienda a farsi carico della libera professione intramoenia, attraverso i propri medici dipendenti, quando i tempi di attesa sono particolarmente critici e si propone un’appropriata attività di monitoraggio, verifica e controllo dell’intramoenia, a partire dal rispetto dell’equilibrio tra le prestazioni rese in regime istituzionale e in libera professione. Condivisibili sono anche altri aspetti affrontati, ma il piano rischia di rimanere solo sulla carta se non vengono garantiti i finanziamenti appropriati per l’esigibilità dei livelli assistenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale e se non si ferma un indiscriminato blocco del turn over e il licenziamento dei precari a partire delle Regioni sottoposte ai Piani di Rientro.
Noi con coerenza continueremo a batterci per la sanità pubblica e per la valorizzazione di chi sceglie l’esclusività di rapporto con un’intramoenia trasparente da svolgersi nella struttura pubblica e non più nel privato.
Roma, 5 ottobre 2010