Lettera aperta
Al sig. Presidente della Repubblica
Gentilissimo Sig. Presidente,
da rappresentanti di lavoratrici e lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) abbiamo accolto con piacere la lettera inviata in occasione dell’avvio del corso di formazione per i nuovi ispettori tecnici, da poco entrati in servizio.
Non è la prima volta che la Presidenza della Repubblica si sofferma sui temi della sicurezza sul lavoro e della tutela dei lavoratori e riteniamo fondamentale che si riconosca, nel Suo messaggio, l’importanza del ruolo svolto dalle ispettrici e dagli ispettori del lavoro: di questo Le siamo profondamente grati e riconoscenti.
E’ importante però che Lei sappia che, a distanza di anni dalla sua istituzione, l’INL non è ancora in grado di svolgere appieno la delicata ed essenziale funzione istituzionale cui è preposto.
Nel corso di questi mesi, infatti, centinaia di ispettori del lavoro e funzionari amministrativi sono stati chiamati a ricoprire il ruolo ma, in moltissimi, non hanno non hanno preso servizio o si sono dimessi poco dopo, tanto che sono ancora centinaia i posti vacanti. Uno dei motivi di tali rinunce è certamente lo squilibrio tra le competenze e le responsabilità incombenti sul personale dell’INL – ispettivo e non solo – e la retribuzione riconosciuta, che rende questo Ente meno concorrenziale e appetibile rispetto ad altri nonostante l’importanza del ruolo, della missione e delle funzioni svolte da questo Ente.
Tuttora il personale dell’INL ha una retribuzione media più bassa rispetto a quella di altre Pubbliche Amministrazioni e non è dotato delle strumentazioni adeguate.
Si parla spesso alla televisione o sulle testate giornalistiche dell’Ispettorato del Lavoro, ma nessuno forse sa che il personale di questo fondamentale Ente è pagato meno di quello di altri Enti pubblici!
Insomma, proprio quei lavoratori chiamati da oltre un secolo a vigilare sulla normativa giuslavoristica, sull’applicazione delle norme a tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sono alla fine tra quelli meno pagati!
L’ispettorato Nazionale ha bisogno di investimenti importanti in termini di risorse umane e strumentali proprio nell’ottica della lotta agli infortuni sul lavoro e alla piaga delle morti bianche.
Proprio per questo, da tempo abbiamo avviato una mobilitazione nazionale che riunisce tutte le sigle sindacali dell’Ente e che, nel recente passato, è perfino culminata in due scioperi nazionali (entrambi con percentuali di adesione altissime).
Abbiamo più volte chiesto al vertice politico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di aprire tavoli di confronto tesi ad affrontare e risolvere le criticità presenti e al vertice dell’INL di aprire un confronto serrato sulla valorizzazione e riqualificazione del personale, non ricevendo sempre risposte adeguate.
Così, ad esempio, nonostante la disponibilità dell’INL a chiudere l’annosa – per non dire incresciosa – vicenda del mancato riconoscimento degli arretrati della perequazione dell’indennità di amministrazione, non abbiamo avuto alcuna risposta dal vertice politico del Ministero.
Allo stesso modo, nessuna risposta è finora pervenuta dal Ministero del Lavoro rispetto alla possibilità di impiegare in favore del personale le risorse – tuttora bloccate – derivanti dalle sanzioni in materia di salute e sicurezza.
A ciò si aggiunga che da anni stiamo lottando affinché al personale ispettivo venga riconosciuta una specifica indennità di polizia giudiziaria, ma ancora una volta assistiamo all’ennesimo voltafaccia.
Al contempo, sarebbero auspicabili interventi normativi volti a rendere finalmente efficiente ed efficace le molteplici attività dell’INL.
Insomma, ci si ricorda degli ispettori del lavoro solo quando accadono disastri e disgrazie.
Vista la Sua sensibilità sul tema e sul Suo riconoscimento del ruolo anche sociale di questo Ente, ci rivolgiamo a Lei perché tutti siano richiamati a rivolgere la giusta attenzione nei confronti dell’attività di vigilanza sul lavoro e si pongano in essere quegli interventi e investimenti che potranno garantirne lo sviluppo – finalmente e definitivamente – a garanzia e tutela dei lavoratori e delle tante imprese che rispettano le leggi.
Vorremmo finalmente che la politica intervenisse non solo con dichiarazioni di facciata dopo le costanti ed inesorabili tragedie, ma con atti concreti e risolutivi che garantiscano maggiori tutele e sicurezza per i lavoratori del nostro Paese.
Certi che questa nostra richiesta non rimarrà inascoltata, salutiamo cordialmente.
FP CGIL
M. ARIANO
CISL FP
M. CAVO
UILPA
I. CASALI
FLP
A. PICCOLI
CONFINTESA FP
N. MORGIA
CONFSAL-UNSA
V. DI BIASI
USB P.I.
G. DELL’ERBA
V. SANTURELLI