È ripreso nella mattinata del 26 giugno il confronto con l’amministrazione in merito ai criteri progressioni tra le aree.
In premessa, per fissare alcuni punti caratterizzanti questa discussione con l’amministrazione, è opportuno ricordare che a seguito della sottoscrizione dell’accordo afferente le Famiglie Professionali come FP CGIL abbiamo sollecitato l’apertura di una stagione di valorizzazione delle competenze e delle professionalità per certi aspetti “inedita”.
Obiettivo “strategico” della FP CGIL è rappresentato, portando a valore tutte le risorse economiche del CCNL 2019/2021 e aggiungendo ad esse ulteriori risorse del Ministero, dallo svuotamento della prima area e dal maggior numero possibile di passaggi dalla seconda area alla terza area in deroga al possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno. Non secondariamente, rendere l’area delle elevate professionalità una opportunità per valorizzare l’esperienza e la professionalità del personale inquadrato nella terza area.
Nel merito attuale della trattativa, se inizialmente l’amministrazione era intenzionata a procedere attraverso due distinte procedure (una nel 2023 e una seconda nel 2024), nel corso della riunione di ieri l’Amministrazione ha informato le OOSS in merito all’accoglimento della richiesta -fortemente sostenuta dalla FP CGIL- di procedere, nel corso di questa seconda parte del 2023, ad una procedura unica che consentirà – attraverso la messa in disponibilità sia delle risorse derivanti dal DPCM afferente i fabbisogni del personale sia l’utilizzo di tutte le risorse resesi disponibili dalla sottoscrizione del CCNL,lo “0,55%” del monte salari 2018- orientativamente 350 passaggi dalla ex prima area (ora denominata “operatori”) alla ex seconda area (ora denominata degli “assistenti”) e circa 650 passaggi dalla ex seconda area (ora denominata degli “assistenti”) alla ex seconda terza area (ora denominata dei “funzionari”).
L’accoglimento della richiesta di fare da subito una procedura unica rappresenta una importante vittoria sindacale ma, nonostante questo, non ci consente di “abbassare la guardia”: deve quindi essere rilanciata con vigore la richiesta di prevedere anche per il 2024 una nuova procedura che renda disponibili ulteriori passaggi attingendo dalle risorse economiche proprie del Ministero.
Come detto, sciolto il nodo del massimo numero possibile di passaggi a risorse disponibili nel 2023 e rilanciata la richiesta di ulteriori passaggi per il 2024, restano da affrontare nei prossimi incontri alcune questioni attinenti la pesatura puntuale dei tre criteri individuati dal CCNL: esperienza professionale, titoli di studio e competenze professionali.
Al netto della pesistica dei criteri, l’Amministrazione -nel tentativo di fare sintesi rispetto alle diverse posizioni al Tavolo sindacale- si è detta disponibile a “rinunciare” al colloquio di verifica delle competenze professionali a favore della somministrazione di strumenti di verifica a risposta chiusa.
Tale opzione, per la FP CGIL, consentirebbe di aumentare il grado di contendibilità delle posizioni in area superiore neutralizzando il fattore umano e la disomogeneità di valutazione che potrebbe manifestarsi nei colloqui. Rileviamo, qualora fosse questa la soluzione più idonea individuata dal Tavolo sindacale, la necessità di un impegno formale dell’Amministrazione ad accompagnare la preparazione delle colleghe e dei colleghi attraverso “dispense uso studio” e “test di simulazione”.
Non ci stancheremo di ripetere che per la FP CGIL la trattativa dovrà essere finalizzata al riconoscimento delle professionalità maturate dalle lavoratrici e dai lavoratori del Ministero che, a differenza di quelli e quelle di altre amministrazioni, non hanno potuto vedersi valorizzati attraverso i passaggi tra aree per un lungo periodo di tempo.
Le delegazioni torneranno ad incontrarsi per proseguire la discussione in merito ai passaggi di area, presumibilmente, il 6 luglio. Vi terremo aggiornati.
FP CGIL Nazionale
Daniele Gamberini