UNITI SI VINCE
L’Unione fa la forza
Ma l’unione di chi?
In questi giorni leggiamo le lettere di molti colleghi che pretendono uno sforzo teso ad essere unitari, a rappresentare, tutte le OO.SS., la rabbia e il malcontento dei lavoratori pubblici.
Concordiamo e siamo così convinti che uniti si vince che la CGIL ha fatto tutti gli sforzi possibili per ricompattare un fronte unitario che si era sfaldato il 30 ottobre 2008 quando CISL e UIL firmarono il protocollo con Brunetta.
Ma a quanto pare gli interessi non sono coincidenti o, se non vogliamo esser maliziosi, non si concorda sulle modalità di contrasto.
C’è chi dopo il 112 ha intrapreso una strada di confronto e collaborazione con il Governo che ha portato a quello che oggi stiamo vivendo e c’è chi da subito, come la CGIL, ha visto nello strumentale attacco alla dignità dei lavoratori pubblici un attacco violento a quello che i lavoratori pubblici rappresentano:
Difesa, tutela e garanzia dei diritti di cittadinanza.
Il segretario generale delle CGIL Guglielmo Epifani ha aperto, nell’ultimo congresso CGIL, a Cisl e Uil per ricompattare un fronte unitario alla vigilia di quella che già si preannunciava come una manovra lacrime sangue per pochi.
Per tutta risposta pochi giorni dopo CISL, UIL e Tremonti (pare ci fosse anche il nostro Presidente) hanno di fatto discusso e concordato su quella che da li a pochi giorni sarebbe stata la manovra finanziaria (chi ha visto Ballarò della settimana scorsa si sarà reso conto che Tremonti più di una volta ha ricordato a Bonanni che la manovra sul pubblico impiego era stata, di fatto, concordata).
Ma allora, è possibile fare una manifestazione e uno sciopero unitario?
Si è possibile
L’unita non cala dall’alto nasce e cresce dal basso, si crea intorno a problemi e preoccupazioni che accomunano, non serve che uno sciopero e una manifestazione nascano unitari ma sicuramente serve che uno sciopero e una manifestazione si svolgano e terminino in modo unitario.
Unendo nella protesta tutti i lavoratori
E’ già successo il 23 marzo del 2002 dove circa tre milioni di lavoratori parteciparono alla manifestazione indetta dalla CGIL contro l’attacco allo statuto dei lavoratori.
Le strade e le piazze erano piene di gente con le loro bandiere e non c’erano solo bandiere della CGIL.
Ora il più grande sindacato italiano scende in piazza e ci da la possibilità di protestare e manifestare il nostro malcontento.
E sarà una manifestazione di tutti, di tutti quelli che non sopportano più, di tutti quelli che vogliono rivendicare il loro ruolo e la loro dignità di lavoratori pubblici.
Sarà una manifestazione unitaria, che unirà tutti quelli che si riconoscono in un battaglia civile di contrasto al violento attacco ai diritti di cittadinanza e, a chi fa si che questi diritti possano essere esercitati.
Sarà una manifestazione che avrà addosso gli occhi di tutti, di chi questa manovra l’ha fatta, di chi in parlamento dovrebbe contrastarla, di chi, come sindacato, a suo tempo ha fatto una scelta diversa.
L’unione di chi? era la domanda iniziale, la risposta è semplice: l’unione delle lavoratrici e dei lavoratori
Sono loro la vera forza
Roma 7 giugno 2010
p. il Coordinamento Nazionale
FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi