Un piano di valorizzazione pasticciato.
Diciamo no alle esternalizzazioni ed alla ossessione della sicurezza:
servono le assunzioni.
Care lavoratrici e cari lavoratori, care compagne e cari compagni,
Ieri si è tenuto il previsto confronto con la DG Musei sul nuovo Piano di Valorizzazione e sulla questione sicurezza dei luoghi della cultura con il DG Musei prof. Osanna.
Piano Valorizzazione 2023
Sul Piano di Valorizzazione ancora non ci siamo, nel senso che abbiamo, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali, segnalato una miriade di refusi nonché la necessità di ricalibrare i budget alla luce delle integrazioni in organico sopravvenute a partire da settembre scorso. Questo ha portato, per senso di responsabilità, alla sottoscrizione dell’accordo stralcio relativamente alla sola Notte dei Musei, in modo da garantirne lo svolgimento. Rinviando di una decina giorni l’accordo sul restante Piano. Vedremo anche di verificare le decurtazioni che comunque permangono con effetti sulla redistribuzione delle risorse che sembrano più a favore delle Direzioni Regionali dei Musei. Tutto questo porta, a nostro avviso, ad una valutazione sulla congruità delle risorse previste e ci chiediamo e lo chiediamo alla Direzione politica, se non sia il caso di immaginare un loro aumento, visto peraltro l’indirizzo politico che ripropone pari pari l’idea dei luoghi della cultura come pozzi di petrolio.
La sicurezza dei Musei e la questione Palazzo Reale di Napoli.
Il secondo punto all’ordine del giorno era la programmazione delle misure di sicurezza a seguito delle dimostrazioni che hanno preso di mira i luoghi della cultura e il pasticcio della esternalizzazione armata a Palazzo Reale di Napoli. Noi precisiamo che riteniamo eccessiva questa ossessione della sicurezza e questa equiparazione di chi, a nostro avviso discutibilmente, ha scelto il patrimonio culturale per protestare contro la deriva ambientale al terrorismo. I luoghi della cultura devono rimanere tali e non tramutarsi in caserme con vigilanti armati ed i lavoratori debbono poter svolgere il loro delicato lavoro in sicurezza ma senza doversi tramutare in ciò che non sono più da tempo. Allo stesso tempo auspichiamo che si rivolgano ad altro le iniziative di protesta perché colpire il patrimonio culturale è un po’ come sparare sul pianista e non serve a nessuna causa, per quanto nobile possa essere.
In questo senso la vicenda di Palazzo Reale di Napoli ha fatto clamorosamente emergere queste contraddizioni e noi giudichiamo un successo anzitutto dei lavoratori aver costretto l’amministrazione a revocare quell’affidamento. Ed anche ieri si è assistito ad un balletto che noi giudichiamo un po’ indecoroso di rimpallo delle responsabilità e di equivoci tra la DG Musei e la Direzione del museo.
Infine, se proprio vogliamo garantire la tutela e la valorizzazione, si assumano lavoratori tramite lo scorrimento integrale della graduatoria AFAV (non solo i 750 previsti ma tutta la graduatoria, perché si può fare utilizzando la programmazione ordinaria), si assumano gli assistenti amministrativi e quelli informatici ed anche i tirocinanti precari. Senza attendere le calende greche degli adempimenti burocratici. La politica servirebbe proprio a questo ed a programmare un piano straordinario di occupazione di cui non si vede traccia. Invece siamo sempre alla propaganda a buon mercato a spese dei lavoratori.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale