MIC – In difesa delle attività degli Archivi di Stato

24 Aprile 2025

Lo scorso 21 aprile è venuto a mancare Papa Francesco, autorità religiosa e Capo di Stato. Il Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana ha deliberato 5 giorni di lutto nazionale che hanno comportato, fra i vari aspetti, che «(…) tutte le manifestazioni pubbliche si svolgeranno in modo sobrio e consono alla circostanza».

Mercoledì 23 aprile scorso la Segreteria del Direttore Generale Archivi, dott. Antonio Tarasco, ha inoltrato una e-mail alle strutture centrali e periferiche con cui «(…) su indicazione del Direttore generale si dispone, in segno di cordoglio per la morte di Sua Santità Papa Francesco, l’annullamento o rinvio di ogni evento o manifestazione previsti in tutti i nostri Istituti nei giorni di lutto nazionale». Nella medesima giornata, a seguito delle numerose segnalazioni pervenute alle scriventi, abbiamo chiesto alla delegazione di parte pubblica, a latere di un tavolo nazionale, se la DG Organizzazione avesse avuto contezza di tale disposizione e se vi fosse parimenti contezza di disposizioni analoghe ad opera di altre Direzioni Generali. E ciò in considerazione della produzione culturale “a ciclo continuo” che caratterizza gli Uffici del nostro Ministero. La risposta è stata negativa ad entrambe le domande.

Evidentemente la diffusa incredulità e incertezza deve aver spinto lo stesso Direttore Generale a inoltrare una e-mail di chiarimento, inviata alle 16:35. Siamo, altresì, convinti che anche l’aver sollevato noi la questione ad un tavolo nazionale abbia contribuito al prosieguo della vicenda. Nella e-mail pomeridiana si specifica che l’annullamento è riferito ad «(…) inaugurazioni di mostre, alle conferenze-stampa, alle presentazioni pubbliche di volumi e in generale a tutte le manifestazioni che prevedono cerimonie pubbliche». Ma per il fatto che il lutto nazionale non impatta sull’apertura degli Archivi di Stato, subito dopo si precisa che si possono aprire mostre (purché senza inaugurazione!) e proseguire attività didattiche già calendarizzate, senza mai perdere di vista la sobrietà che si addice al momento di cordoglio che tutti stiamo vivendo.

Ora, lungi dalle scriventi Organizzazioni intervenire su temi al di fuori delle proprie prerogative. Non ci soffermeremo sui 5 giorni di lutto nazionale deliberati dal CDM, vero e proprio hapax nella storia repubblicana moderna, anche se è impossibile non notare come tale durata assorba l’Ottantesimo anniversario della Resistenza. Che poi quest’anno è il tema delle celebrazioni degli Archivi di Stato, strutture nelle quali il personale ha lavorato per arrivare a questo appuntamento socio-culturale con iniziative qualificate.

Interveniamo, invece, sulle due e-mail del Direttore Generale Archivi, che riteniamo fuori luogo. In primis, perché anziché dare disposizioni relative all’annullamento/rinvio delle iniziative sarebbe stato sufficiente richiamare il decoro e invitare a sacrificare tutti gli aspetti legati all’intrattenimento (come infatti ha fatto Roma Capitale); in tal modo non si sarebbe neanche adombrato il sospetto di un contenimento rispetto al tema della Resistenza.

In secondo luogo, perché un’articolazione di un’Amministrazione statale – a maggior ragione se Direzione Generale – dovrebbe essere soggetto terzo e aconfessionale, pur rispettando indicazioni gerarchicamente sovraordinate.

FP CGIL MIC      UIL PA MIC

V. Giunta         F. Trastulli

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