Sorrentino (Fp Cgil) a Zangrillo: per il Ministro saremmo un’ossessione? E’ perché siamo sindacato per davvero

09 Aprile 2025
“Mi aspetterei dalle Istituzioni toni più consoni. Evidentemente il Ministro ha un’ossessione per le posizioni della nostra organizzazione che, tuttavia, sono di merito e non pregiudiziali. Insiste nell’attaccarci in modo pretestuoso senza spiegare alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici perché continua nel dire che è consapevole che le risorse sui contratti non sono sufficienti e a non fare niente per affrontare questo problema. Noi continuiamo a chiedere di aumentare i salari e sbloccare il tetto del salario accessorio per tutti, funzioni centrali, funzioni locali e sanità”.
Lo scrive in una nota la Segretaria Generale Fp Cgil, Serena Sorrentino, commentando le dichiarazioni del ministro Zangrillo.
“Noi non abbiamo interrotto le trattative, è il Ministro che ha dato indicazione ad Aran di interrompere il confronto. Gli accordi separati li decidono i datori di lavoro. Se ci convoca per una trattativa vera noi ci siamo, ma a partire dalla disponibilità di risorse che diano risposte dignitose a chi lavora per il bene comune. Inoltre sul tema della parificazione del trattamento economico del comparto funzioni locali con altri comparti pubblici e’ una nostra battaglia storica, ma avvertiamo il Ministro: per essere credibile la risposta deve riguardare sia il tabellare che l’accessorio, quindi aspettiamo di vedere cosa partorirà il Mef come risposta per chi lavora nelle funzioni locali. E come sempre daremo un giudizio di merito, la propaganda la lasciamo ad altri”.
“Non ci siamo mai sottratti al confronto – prosegue – ma non accettiamo il
ricatto del prendere o lasciare. Un sindacato deve tutelare salari e condizioni di lavoro e su questo non ci sottraiamo al confronto che abbiamo condotto sempre sui contenuti delle bozze dei contratti, giudicandole insufficienti e inadeguate.
Il Ministro continua con provvedimenti che emana unilateralmente senza confronto, a partire dal merito che ritorna ad essere agitato in una logica punitiva, alle mancate stabilizzazioni dei precari, al mancato piano straordinario di assunzioni, e su questo trova la nostra organizzazione in dissenso, che, fino a prova contraria, in Democrazia è lecito”, conclude Sorrentino.
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