(…) Oggi viviamo una stagione difficile perché siamo anche in fase di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, non siamo per nulla soddisfatti perché gli incrementi ammontano al 6 per cento. Intanto stiamo rinnovando un contratto vecchio 2022/24 e questi ritardi ormai sono ingiustificabili e creano un danno ai lavoratori e noi non lo possiamo consentire, non lo possiamo accettare. Ma dicevo, gli incrementi stipendiali produrranno incrementi medi delle retribuzioni pari al 6 per cento, mentre invece sappiamo che il tasso di inflazione è di gran lunga superiore; quindi, con questo rinnovo contrattuale non ci sarebbe neanche la possibilità di recuperare il potere d’acquisto. Non va bene, non va bene. Occorrono risorse aggiuntive, occorrono risorse nuove (…)
Queste parole, facilmente condivisibili, non sono state dette da chi si è rifiutato di sottoscrivere il peggior contratto collettivo nazionale di sempre per il personale delle Funzioni Centrali, come la FP CGIL e la UIL PA che da mesi esprimono il medesimo ragionamento logico.
Queste affermazioni sono state dette, nel corso di una intervista reperibile in rete (almeno fino a quando qualcuno non la farà rimuovere), dal segretario nazionale della Cisl scuola…lo stesso sindacato che, il 27 gennaio u.s., ha aderito prontamente e fedelmente assieme ad altre sigle autonome alla proposta unilaterale del governo per il rinnovo del CCNL 2022 – 2024 per il comparto delle Funzioni Centrali.
Lo stesso sindacato che in INAIL spaccia l’attuale impianto contrattuale come il miglior contratto possibile…sostenendo esattamente il contrario di quanto affermano i propri dirigenti sindacali su altri comparti, dove al ricorrere delle medesime condizioni economiche non ci si è accontentati supinamente. E dove, grazie alla ferma posizione di CGIL e UIL, è ancora in piedi il tavolo delle trattative. Quelle stesse trattative svendute per un piatto di lenticchie (e siamo stati generosi) a danno delle lavoratrici e dei lavoratori delle Funzioni Centrali.
Quindi non solo una grande disparità di trattamento tra i comparti del privato e quelli pubblici, ma anche all’interno di quest’ultimo. Dove, a quanto pare, coesistono categorie di lavoratori meritevoli di tutela e di rivendicazione salariale e altri (noi….!!!) vergognosamente venduti in nome di accordi che nulla hanno a che vedere con la tutela di tutti i lavoratori.
Qualcuno, magari abbagliato dai fasci di luce del nuovo tavolo sindacale a composizione ridotta – lo stesso che, per intenderci, ha prodotto i questionari per i differenziali stipendiali e la “supercazzola” della deroga al vincolo quinquennale per i neoassunti – tempo fa dichiarava su un proprio comunicato che occorreva “Accordare i separati in casa”. Beh, che dire…concordiamo!!!
Peccato che la loro incoerenza sta costando cara alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Inail…!!!
Alessio Mercanti Giuseppe Paglia
FP CGIL UIL PA