INPS – Il “Sindacalismo acuto”

31 Marzo 2025

Negli ultimi giorni un’organizzazione sindacale ci ha fatto due omaggi:

  • prima ha rilanciato il nostro comunicato sul TEP ai neoassunti…parlando di tutto, salvo che degli 85 lavoratori che ancora non hanno beneficiato del trattamento;

  • poi ha ritrasmesso il nostro volantino sul lupo che perde il pelo.

Troppa grazia. Siamo lieti dell’attenzione che ci è stata riservata, ancorché velata da un atteggiamento vagamente intimidatorio (“non pestate i piedi perché le reazioni sono di ugual tenore“) e da qualche insulto qua e là (“visione ottusa”). Nulla di strano, ci siamo abituati.

Ciò a cui non riusciamo ad abituarci, invece, è la capacità di mischiare le carte nel disperato tentativo di raccontare un’altra storia.

A chi provocatoriamente chiede “dov’era la CGIL quando…” rispondiamo con la massima schiettezza: eravamo dove siamo sempre stati. Nelle piazze, ai tavoli delle trattative, sui posti di lavoro, al fianco di chi si spende per garantire l’erogazione dei servizi.

Non eravamo, invece, nelle stanze dei bottoni, a vendere illusioni ai lavoratori, a fare promesse di piccolo cabotaggio, a produrre ricorsi a carte bollate che hanno avuto l’unico merito di congelare – e definitivamente – la possibilità di erogare gli arretrati.

Sì, perché il mancato recupero dell’inflazione per nove anni, lo ricordiamo, discende da una sentenza della Corte Costituzionale ed è imputabile proprio a certo “sindacalismo acuto” che ha ben pensato di fare prove muscolari per via legale sulle spalle di chi lavora!

E in questo, va detto, c’è una certa coerenza: perché la stessa sigla che oggi dice di battersi per buoni pasto a 10 euro, per l’eliminazione del tetto al salario accessorio, per l’eliminazione delle ritenute sulla malattia (cit.), NON HA IN ALCUN MODO FATTO ACCENNO A NULLA DI TUTTO CIÒ QUANDO SI È TROVATA INNANZI A UN GOVERNO CHE HA OFFERTO DUE SPICCI AI LAVORATORI DEL COMPARTO.

Il giudizio sugli importi non è (soltanto) nostro.

Era settembre del 2023 e il “sindacalismo acuto” prometteva una mobilitazione pur di avere 342,15 euro al mese in più nello stipendio degli Statali (si allega volantino, per ricambiare la gentilezza).

Poi è arrivato Zangrillo, ha dettato condizioni diverse e la sbandierata autonomia dalla politica è andata a farsi benedire.

E vabbè.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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