INPS – Sudato e maledetto: storia del TEP e degli assunti 2023

27 Marzo 2025

Sono entrati in INPS con i migliori auspici, dopo le mirabolanti promesse dell’Amministrazione e di certo sindacalismo.

La prima anticipava il trattamento economico, magnificava gli incentivi e soprattutto il TEP; il secondo prometteva mobilità repentine, spostamenti lampo e contratti smart su misura.

Poi la realtà ha bussato alle loro porte.

Le sedi di assegnazione, in perenne carenza d’organico, non potevano essere svuotate. E anche gli accordi AULA dovevano essere fatti sulla base delle esigenze di servizio.

Quanto al TEP, poi, bisognava aspettare la definizione del contratto integrativo.

C’è stato chi ha provato a pagarlo prima (link: https://www.fpcgil.it/2024/07/29/inps-richiesta-tep-assunti-2023-e-differenziali-2024/), ma i ragionieri sindacali erano interessati a spostare la liquidazione più in là, in vista elezioni. Del resto, si sa, son tutti fiscalisti col TEP degli altri.

Poi è arrivato il pagamento, ma non per tutti: circa 85 anime sono rimaste all’asciutto, almeno per altri 30 giorni. Perché tutto dovrebbe risolversi a breve, chiaramente, ma intanto il ritardo è evidente, manifesto.

E da cosa dipende questo ritardo? Cosa ha determinato la mancata liquidazione? Cosa è andato storto? Perché l’Amministrazione non risponde? Perché non spiega?

Non chiediamo la luna, soltanto una semplice assunzione di responsabilità. Una ricostruzione di ciò che ha creato il disagio. Fateci sapere eh.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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