INPS – Trasparenza: l’unica garanzia per il merito

10 Marzo 2025

Tra gli incomprensibili fenomeni che caratterizzano la vita dell’Istituto, merita attenzione il tema dell’attribuzione delle posizioni organizzative.

Con spirito corporativo degno di nota, a dispetto delle annunciate modifiche al regolamento per il conferimento degli incarichi (le ultime deliberate nel febbraio di quest’anno), l’Amministrazione si ostina a salvaguardare lo status quo, evitando di normare in maniera equilibrata il processo di selezione.

Il perché è presto detto: non c’è un interesse reale nel mettere in discussione un modello forse disfunzionale, ma certamente comodo per chi siede in cabina di regia.

Così, nonostante la professata apertura all’innovazione, nonostante i richiami ai percorsi di carriera chiari e competitivi, la ridefinizione dei pesi all’interno della procedura selettiva diventa un tabù, almeno per il momento.

Permane, cioè, la totale discrezionalità dei dirigenti, chiamati a individuare la risorsa competente sulla base di “suggestioni”: con 65 punti correlati a un colloquio, la commissione può decidere di fatto vita, morte e miracoli dei singoli candidati. L’impressione, a esser maliziosi, è che talora sia maggiormente premiata l’accondiscendenza al capo che non la competenza.

Il nodo più disarmante, però, è l’incapacità di rendere meno opaca la procedura di assegnazione di un incarico. Che sia interpello o posizione a bando, è talvolta difficile capire:

  1. chi siano i candidati;

  2. quanti abbiano presentato domanda;

  3. perfino chi sia stato selezionato e quando.

Le segnalazioni dai territori non mancano. Ci troviamo così nella paradossale situazione in cui il merito viene declinato come una clava quando c’è da esprimere un giudizio individuale sulle lavoratrici e sui lavoratori (vedasi le valutazioni annuali) mentre, quando invece c’è da riconoscere una professionalità per l’assunzione di responsabilità gestionali, diventa una musica di sottofondo, anzi un conciliante rumore bianco.

E cosa si dice sul sonno della ragione?

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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