Riteniamo un errore aver dichiarato conclusa la trattativa per il contratto 2022-2024 del personale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, con il sostanziale assenso delle altre organizzazioni sindacali (Conapo, FNS CISL, UIL PA, CONFSAL) che hanno dichiarato la loro disponibilità alla sottoscrizione di un accordo che determina il taglio reale delle retribuzioni dei vigili del fuoco di oltre 280 euro medi.
Lo si legge in una nota di Fp Cgil.
La principale responsabilità è del Governo Meloni, che ha scelto di stanziare risorse insufficienti che realizzano un incremento medio delle retribuzioni dei dipendenti pubblici del 5,78% a fronte di un’inflazione a due cifre nello stesso periodo, pari a oltre il 15%. Lo abbiamo detto chiaramente nel corso della trattativa, non siamo disponibili a condividere un testo che mortifica chi opera nel soccorso ogni giorno, senza dare adeguate risposte neanche sul piano normativo. Avevamo chiesto un intervento per attivare la tutela legale del personale coinvolto in procedimenti giudiziari, una valorizzazione economica del personale che svolge e partecipa alla formazione, il riconoscimento degli straordinari al personale “trasportato” in missione, la corresponsione del secondo buono pasto dopo le 12 ore di servizio, la revisione dei criteri per l’individuazione delle sedi disagiate, viene cancellato il riferimento all’INAIL per l’osservatorio sulle malattie professionali, ma soprattutto ci siamo opposti in ogni modo alla cancellazione del limite di 4 turni di pronta disponibilità per il personale operativo, che ha trovato invece il favore delle altre organizzazioni sindacali di sponda all’amministrazione.
Si potevano e si dovevano mettere a disposizione della contrattazione tutte le risorse già stanziate per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, a partire dalle risorse individuate per i rinnovi contrattuali successivi, passando poi a quelle per il riordino dell’ordinamento determinate con il DL approvato oggi dal consiglio dei ministri che prevede 28 milioni di euro per il 2025 e per il 2026 con 34 milioni a decorrere dal 2027, alla previdenza dedicata e complementare, così come quelle per la specificità ex legge 183/2010. Mentre invece questo si appresta a diventare il contratto del rinvio: rinvio alla contrattazione integrativa ma senza risorse aggiuntive, rinvio al triennio successivo, rinvio al confronto con l’amministrazione.
Con questo pessimo accordo si certifica che la diminuzione del potere d’acquisto dei salari può essere possibile. Nessun contratto di lavoro dei Vigili del Fuoco era mai stato sottoscritto a queste condizioni anche quando il sindacato autonomo accusava la Fp CGIL di sottoscrivere accordi al ribasso. Per queste ragioni non abbiamo ritenuto di condividere il testo proposto dal Dipartimento di Funzione Pubblica, perché pensiamo che i professionisti del soccorso e della prevenzione, i più amati dai cittadini, meritino molto di più dell’ennesimo contratto a perdere imposto dal Governo Meloni.