Si è tenuto oggi l’incontro con l’Amministrazione al quale FP CGIL e UILPA, come l’USB, non hanno potuto partecipare in quanto non convocati dall’Amministrazione in modo del tutto illegittimo e arbitrario.
Per questo abbiamo diffidato l’Amministrazione a tenere una condotta rispettosa delle corrette relazioni sindacali anche nei confronti delle sigle non firmatarie del CCNL 2022-2024.
Tuttavia, i nostri rappresentanti eletti in seno alla RSU, presenti al tavolo, ci hanno riferito quanto segue.
Al primo punto all’ordine del giorno c’era l’informativa sulle sedi ministeriali. L’Amministrazione ha comunicato che, a seguito di diverse ricerche nel centro della città e della necessità di lasciare via Fornovo entro settembre, si sta valutando una sede all’EUR ma non è stato stabilito chi verrà trasferito. La sede pare avere a disposizione 60 posti auto e capienza per 300 persone; l’Amministrazione ci ha informato che intende avviare un interpello per garantire la mobilità dei lavoratori verso la sede scelta e la possibilità di rendere disponibili delle navette che dalla fermata della metro B conducano i lavoratori in ufficio.
Abbiamo dovuto anzitutto ribadire che sarebbe preferibile che l’informativa alle OO.SS arrivasse in tempo utile, cioè prima del diffondersi di voci di corridoio da cui abbiamo dovuto evincere che si sta chiudendo un contratto per una sede all’EUR senza tenere in alcun modo in considerazione l’organizzazione del lavoro e la vita dei lavoratori di questa Amministrazione.
Abbiamo fatto presente che l’ipotesi della sede in zona EUR non ci pare una scelta guidata da un principio di ragionevolezza in quanto illogica sia nell’ottica di razionalizzazione degli spazi e delle sedi, dato che la sede di Via Fornovo che è già la più decentrata rispetto alle altre, dovrebbe essere avvicinata a queste ultime e non ulteriormente allontanata, né una scelta opportuna in termini di giustizia e di equità per il personale di questa Amministrazione, in quanto comporterebbe una enorme discriminazione tra i lavoratori collocati nelle sedi centrali e quelli collocati presso l’eventuale sede all’EUR con un aggravio di costi e di maggior tempo di percorrenza per il raggiungimento della sede di lavoro.
Abbiamo dovuto ricordare che la mobilità del personale la chiediamo da molto tempo e non ci aspettavamo che sarebbe potuta arrivare con la riorganizzazione logistica, né crediamo che questa possa essere la soluzione: a chi sarebbe effettivamente garantita la mobilità e secondo quali regole? Il grosso rischio è che alla maggior parte dei lavoratori non sarebbe consentita al fine di non depauperare di personale le Direzioni Generali che saranno collocate più lontane dal centro cittadino.
Non dovremmo essere noi a spiegare, inoltre, dopo tanti discorsi fatti sulle difficoltà di mobilità in una città come Roma (con e senza Giubileo), quali conseguenze comporterebbe lo stravolgimento dell’assetto logistico del Ministero in funzione del coordinamento tra Direzioni Generali/Dipartimenti e i vertici dell’Amministrazione.
Nel tempo che resta, partendo da oggi, abbiamo chiesto di attuare una continua ricerca sul mercato immobiliare per vagliare tutte le soluzioni possibili e siamo pronti a fare delle proposte all’Amministrazione in questo senso, rendendoci partecipi di questo processo di nuova organizzazione della logistica, ma non accettiamo che si decida di spostare il personale in una sede decentrata senza che siano state percorse tutte le alternative disponibili.
Tra queste, giova ribadire, che se il sistema di rotazione delle scrivanie richiede un tempo di applicazione lungo rispetto a quello disponibile come riferito, il potenziamento del lavoro agile e da remoto consentirebbe a questa Amministrazione di attrarre, con meno difficoltà, il personale di nuova assunzione, migliorerebbe il benessere organizzativo e comporterebbe un enorme sgravio dei costi di locazione della nuova sede (e relative navette).
Laddove si ritenga di dover continuare ad appiattire questo Ministero stabilendo inutili regole restrittive rispetto al lavoro agile e da remoto, un investimento sugli impianti antincendio di Via Flavia consentirebbe di poter tornare alla capienza originaria della sede che potrebbe accogliere tutti i lavoratori di Via Fornovo.
Insomma, le soluzioni a disposizione ci paiono essere molteplici e di gran lunga più sensate della strada che l’Amministrazione sta scegliendo di percorrere, pertanto non accettiamo la chiusura espressa rispetto all’impossibilità di cercare ulteriori soluzioni.
Secondo punto all’ordine del giorno riguardava il fabbisogno di personale.
Quanto contenuto nel PIAO ci pare più che allarmante: ogni Direzione Generale di questa Amministrazione ha la metà del personale di cui dovrebbe disporre per portare avanti gli obiettivi che le sono affidati; il personale che viene assunto, qualora decida di prendere servizio, scappa dopo aver trovato enti più accoglienti in termini economici e con reali politiche di welfare, praticamente assenti in questa Amministrazione. Chiediamo, oltre a quante persone potranno essere assunte, cosa si intenda fare per trattenerle.
A questo proposito accogliamo favorevolmente la notizia che nel DL PA è previsto un aumento del Fondo risorse decentrate pari a 5 milioni. Chiediamo in merito la massima attenzione ed un intenso impegno politico affinché questo aumento, stavolta, si realizzi davvero per garantire ai lavoratori una reale crescita professionale e una giusta retribuzione della produttività.
Con riferimento al PIAO ed alle politiche di formazione, a seguito di nostra richiesta l’Amministrazione ci ha comunicato che si sta impegnando per accrescere l’offerta formativa.
Abbiamo ritenuto necessario segnalare che siamo forse l’unica amministrazione a porre regole rigide anche rispetto alle ore di formazione del personale: chi decide di seguire un corso alla SNA, a differenza di quanto accade altrove, deve coprire i tempi di percorrenza per arrivare in aula e tornare a casa con la propria banca ore, laddove il corso duri 6 e non 8 ore. Ci sembra assurdo che a fronte di una richiesta di formazione pari a 40 ore annue, che accettiamo di buon grado essendo destinate ad accrescere la professionalità dei dipendenti di questa Amministrazione, non si faciliti la partecipazione ai corsi in aula per evitare che ci si debba limitare, anche per far fronte ad enormi carichi di lavoro, a seguire corsi online sulla piattaforma Syllabus che spesso risultano essere di scarsa qualità e senza la garanzia che quelle ore siano riconosciute all’esito del test di verifica che, spesso, riporta quesiti che non trovano corrispondenza effettiva con il corso seguito.
Infine, abbiamo chiesto notizie sul procedimento di riorganizzazione, quali i tempi della chiusura del processo per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali e quali i tempi del decreto attuativo.
L’amministrazione ci ha comunicato che il DM è al vaglio della Ministra; pertanto, ci auguriamo che i tempi di questo processo di riorganizzazione stiano giungendo, finalmente, alla loro definitiva conclusione.
In attesa di risposte su tutte le questioni nuovamente poste in tema di logistica e di aumento dell’FRD, ci teniamo pronti ad ogni possibile mobilitazione del personale.
FP CGIL UILPA
Matteo Ariano Ilaria Casali
Alessandra Pone Orlando Grimaldi