“Il Governo ancora una volta mortifica la dignità dei lavoratori pubblici. Stavolta è il turno dei dipendenti delle Funzioni Locali, un comparto dove il reddito medio è più basso, che devono fare i conti con l’insufficienza di risorse stanziate nelle leggi di bilancio per coprire il triennio 2022/24. Abbiamo ribadito anche oggi che non ci sono le condizioni per sottoscrivere un’ipotesi che non fornisce risposte al tema centrale: aumentare lo stipendio tabellare. Non ci sono risposte per la Polizia locale, per il settore educativo scolastico, per gli amministrativi, i tecnici e demografici, gli assistenti sociali. Questo comparto ha una pluralità di figure e servizi che hanno bisogno di strumenti di valorizzazione professionale che la bozza di CCNL presentata da Aran non contiene a causa dell’assenza di risorse disponibili. Ciò crea frustrazione nelle lavoratrici e nei lavoratori di un comparto che già soffre per la carenza di personale e i bassi salari. In questa ipotesi di contratto, ancora, non si vede nulla per Province, oggetto di profonde riforme, Avvocatura, Camere di Commercio e Piccoli Comuni”.
Lo dichiarano in una nota Fp Cgil e Uil Fpl, a seguito del tavolo di trattativa per il rinnovo contrattuale del CCNL del Personale del Comparto Funzioni Locali relativo al Triennio 2022-24 tenutosi oggi in Aran.
“Chiedevamo altresì – aggiungono – di costruire un sistema di incentivazione e incarichi che riconoscesse le specificità, ma neanche il salario accessorio può dare risposte a causa dei blocchi al tetto del 2016 che il Governo si ostina a non rimuovere. Per queste ragioni abbiamo giudicato ancora non sottoscrivibile la bozza di contratto non cedendo al ricatto ‘bere o affogare’”.
“In una trattativa – proseguono i sindacati – se la parte sindacale dichiara a quella datoriale che non ci sono le condizioni si tenta di trovare un nuovo equilibrio ascoltando le ragioni degli altri. Ed è quello che per noi va fatto. Gli Enti locali hanno subito pesanti tagli e per questo il Governo ha una responsabilità doppia nei confronti di questo comparto che rischia di essere il più penalizzato. Bisogna ricordare che un anticipo è stato già erogato, quindi gli aumenti reali sarebbero davvero bassissimi. In più, non ci sono risorse per le progressioni e non è prevista l’area dell’elevata qualificazione. Ci viene allora da fare una domanda al Ministro Zangrillo: ma che gli hanno fatto di male i lavoratori delle Funzioni Locali per essere così penalizzati? Noi certamente non accetteremo compromessi al ribasso. Per noi la battaglia va avanti, per difendere la dignità e la professionalità dei lavoratori degli enti locali”.
“L’Aran ha ribadito la chiusura netta del Ministro Zangrillo ad aprire il confronto sulle risorse dichiarando di fatto la volontà del Governo di non voler arrivare ad una soluzione sulle risorse, ed è paradossale che alcune organizzazioni sindacali confederali al tavolo abbiano dichiarato di condividere questa impostazione anche se non fornisce risposte adeguate. Evidentemente c’è chi deve rispondere al Governo. Noi Cgil e Uil scegliamo di rispondere ai lavoratori delle Funzioni Locali”.
“Quanto alla proposta di Aran di proseguire il confronto con tavoli tecnici, questa scelta conferma da un lato che grazie alla nostra maggioranza preponderante al Tavolo siamo riusciti ad avere ulteriori spazi di confronto per rivedere quelle parti normative del testo che ad oggi o non abbiamo discusso o vanno modificate, ma la battaglia aperta rimane quella sulle risorse senza le quali non ci possono essere soluzioni condivise”, concludono Fp Cgil e Uil Fpl.
Il 5,78% di aumento, ben lontano dall’inflazione al 16,5% nel triennio di riferimento, produce effetti ancora inferiori per le funzioni locali, come si vede in questo schema:
Area Funzionari ed elevate qualificazioni: aumento lordo euro 141,5 euro; aumento decurtata l’Indennità di vacanza contrattuale (Ivc) 67,04 euro; aumento netto circa 38,70 euro.
Istruttori: aumento lordo euro 130,41; aumento decurtata l’Ivc 61,80; aumento netto circa 42,26.
Operatori esperti: aumento lordo 116,03; aumento decurtata l’Ivc 54,97; aumento netto circa 37,59.
Operatori: aumento lordo 111,45; aumento decurtata l’Ivc 52,78; aumento netto circa 36,09.