INPS – mazzate sull’INPS

23 Dicembre 2024

Il Natale è alle porte ma c’è poco da stare tranquilli: siamo in attesa della certificazione del CCNI, senza la quale non sarà possibile riconoscere i differenziali stipendiali. I tempi stringono e i segnali di fumo sono ancora indecifrabili.

Dal momento della sottoscrizione dell’impianto abbiamo investito l’Amministrazione della responsabilità di portare il risultato a casa: non può essere certo imputata alle organizzazioni sindacali la trasmissione della prima vera bozza organica nel mese di ottobre.

Adesso, come ogni anno, si susseguono gli appelli e cresce l’ansia: ma è seria un’Amministrazione in cui il riconoscimento professionale delle competenze dei dipendenti si lega costantemente ai tour de force in Funzione Pubblica?

Come se non bastasse, l’impianto di garanzia che i vertici avevano proposto per dare una boccata d’ossigeno alle lavoratrici e ai lavoratori di questo Ente sembra destinato a naufragare. 

La pessima legge di Bilancio sembra infatti non prevedere più richiami al potenziamento del Fondo: le risorse frutto dell’operato del nostro personale ispettivo potrebbero essere destinate al “potenziamento amministrativo” dell’Istituto. Una dicitura molto distante da quanto era lecito aspettarsi. Né danno particolari garanzie le ventilate risorse, pari ad appena un milione e mezzo di euro, per il welfare aziendale.

È evidente che il grande sforzo profuso da questo Ente non viene apprezzato e valorizzato da chi governa.

Guai, però, a fare di tutta l’erba un fascio: perché se è vero che le agenzie fiscali, a differenza nostra, hanno avuto una deroga al tetto imposto sul fondo dal d.l. 75/2017, è anche vero che non di mere deroghe può vivere un comparto come quello delle Funzioni Centrali, che merita dignità e rispetto.

Abbiamo chiesto, a più riprese, la cancellazione di quella disposizione per liberare risorse: lo abbiamo fatto nelle interlocuzioni istituzionali e in sede di contrattazione collettiva, laddove la firma rapidamente posta al contratto da altre organizzazioni ha impedito perfino un confronto sull’impoverimento di chi lavora al servizio dello Stato, una perdita di potere d’acquisto che stiamo denunciando da anni.

Non è possibile continuare in questo modo, con la politica che adotta un approccio punitivo, con l’Istituto che non tutela la sua comunità, con le organizzazioni sindacali che dentro l’INPS ruggiscono e ai tavoli nazionali si limitano a miagolare.

Serve serietà, serve coerenza, serve rispetto!

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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