Con il messaggio Hermes 4092/2024, INPS ha finalmente riconosciuto l’erogazione del buono pasto in regime di Smart Working. Non è passato un minuto dalla pubblicazione dell’atto che già in Istituto il partito dei firmaioli gridava alla vittoria. “È merito del contratto collettivo! Guardate tutti, lo scrive l’Istituto!”.
Quando si confonde l’attività sindacale con quella di portavoce della controparte capita, in effetti, di cadere in simili strafalcioni.
Guardiamo però ai fatti. Il contratto collettivo sottoscritto dalla più striminzita maggioranza che la storia ricordi non è ancora stato certificato. Non può, quindi, dispiegare i suoi effetti.
L’INPS ha deciso di erogare i ticket in regime di lavoro agile da subito, quindi tecnicamente con la vecchia disciplina vigente.
Come si fa a sostenere che prima non fosse possibile senza arrossire? Ma c’è di più. Perché a ribadire le ragioni della Duplice, come è stata sarcasticamente definita la convergenza a tutela dei lavoratori tra Cgil e Uil, è perfino la stessa sigla!
Appena il 24 ottobre, cioè prima della firma dell’ipotesi di CCNL, in un comunicato dal titolo criptico “Smart working ed erogazione del buono pasto: si può fare”, la sigla in questione precisava testualmente:
«non sussiste alcun impedimento giuridico all’erogazione del buono pasto nei confronti di chi opera in regime di lavoro agile, così come stabilisce, del resto, la famosa direttiva n.3/2017 del Dipartimento della Funzione Pubblica che, al paragrafo 3, lettera D), rimette agli atti interni delle singole Amministrazioni, la regolamentazione anche degli “eventuali riflessi sull’attribuzione del buono pasto”».
Sarà stato un lapsus o il ricordo di una piattaforma negoziale comune, tradita pochi giorni dopo per fare la stampella del Governo?
E chi risarcirà i lavoratori delle risorse perse in questi anni? Quando sarà adeguato il valore del ticket? E quando sarà riconosciuto il medesimo diritto a chi opera in regime di telelavoro, essendo perfino vincolato a un orario per lo svolgimento della prestazione?
Questo INPS non lo dice. E di conseguenza neanche l’altra organizzazione.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS |
Coordinatore nazionale UILPA INPS |
Giuseppe Lombardo |