“La legge di bilancio del governo Meloni – si legge in una nota – è uno schiaffo alla sanità pubblica che subisce gravi tagli. La tutela della salute dei cittadini è il principale obiettivo che ogni governo deve perseguire per garantire stesse possibilità di cure a tutti, nessuno escluso. Impoverire gli investimenti per la tutela della salute di tutti penalizza tutti e destruttura le fondamenta del paese. Inoltre, la mancanza di fondi per nuove assunzioni, per ammodernare le strutture ospedaliere e la rete territoriale delle cure di prossimità rende tutti più fragili ed indifesi, sia gli operatori che i cittadini bisognosi di cure”.
“Per gli Specialisti Ambulatoriali Interni poi nessuna attenzione: sono da sempre la categoria di operatori della sanità pubblica della quale ci si dimentica sempre, considerandola avulsa alla rete della sanità pubblica nazionale, dimenticando che, al contrario, operano in tutti i servizi sanitari: nei distretti territoriali, nei dipartimenti di prevenzione, nelle case della salute, nei consultori, nei dipartimenti di salute mentale, nelle case circondariali e persino negli ospedali dove spesso colmano le gravi carenze di personale nei pronto soccorso, nelle sale operatorie, nelle terapie intensive, nei laboratori, nelle direzioni sanitarie”.
“Oggi, nonostante la pandemia abbia dimostrato l’importanza strategica dell’assistenza territoriale – si legge ancora nella nota -, i professionisti convenzionati rimangono i più trascurati dal sistema. Assistiamo ad una continua mortificazione del nostro ruolo, sia nell’integrazione dei servizi, sia per le tutele contrattuali: ad oggi infatti, la maggior parte delle Regioni non ha ancora applicato l’accordo collettivo che regolamenta i nostri contratti. La cura della salute è l’obiettivo di tutti gli operatori della sanità pubblica, per questo riteniamo che anche il contratto dei professionisti che ci lavorano debba essere uno solo, per Specialisti Ambulatoriali Interni, per i Medici di Medicina Generale e per i Dirigenti SSN, stessi diritti e stesse tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, per una migliore tutela della salute delle persone”.
“Il 29 novembre – conclude la nota del Coordinamento – sosteniamo lo sciopero generale per la difesa della salute di tutte e tutti”.