Inps – CCNI Inps, Firmata l’ipotesi: oltre 5.000 differenziali, TEP e maggiorazione PO

12 Novembre 2024

È stata definita, nel pomeriggio di oggi, l’ipotesi di contratto nazionale integrativo per il 2024. La FP CGIL ha deciso di sottoscrivere l’accordo, poiché esso garantisce tre elementi a nostro avviso centrali:

  • 5.249 differenziali stipendiali per l’anno corrente;

  • una maggiorazione dell’indennità pari al 10%, a valere dal mese di dicembre, per quelle posizioni organizzative per cui non era mutata l’attribuzione economica dal 2021;

  • l’erogazione del TEP dopo un anno di servizio agli assunti 2023. 

Tre risultati che vanno nella direzione che avevamo tratteggiato già nel febbraio scorso.

Non è però tutto oro quel che luccica. La trattativa ha scontato una serie di difficoltà determinate dall’Amministrazione, che ha presentato soltanto a inizio ottobre un testo organico cui si è lavorato a tappe forzate. La concentrazione dei tempi, dopo mesi di attesa, alimenta una cattiva prassi: quella di tirare la corda fino all’ultimo minuto utile, sacrificando il valore della negoziazione. 

A ciò si aggiunge un dato: finché non si ottiene il superamento del tetto ai Fondi stabilito dal d.l. 75/2017, il rischio che si corre è di alimentare un perenne gioco delle tre carte, per cui si prosciuga (neanche troppo lentamente) il fondo incentivante. Lo avevamo detto, da soli, l’anno scorso e lo ribadiamo con più forza quest’anno.

Un tema che avevamo posto in sede di CCNL, ma che altre organizzazioni, firmando l’ipotesi di contratto collettivo, hanno scelto di ignorare a piè pari.

Quanto all’ipotesi di integrativo adottata, pur riconoscendo alcuni miglioramenti del testo, permangono importanti criticità che è impossibile ignorare:

  1. L’Amministrazione ha deciso di rimodulare (peraltro a ritroso!) il punteggio attribuito alle valutazioni individuali. Dalle cinque fasce esistenti si è passati a dieci fasce, con una scalettatura troppo articolata che non dà tranquillità. Una modifica così profonda doveva essere rinviata all’anno prossimo, per evitare ogni genere di rischio.

Le conseguenze sul nuovo peso dato alla “pagellina” per gli esclusi dalle precedenti progressioni (2022 e 2023) possono essere infatti note solo all’Amministrazione, che ha contezza delle singole valutazioni.

E la stessa Amministrazione, al tavolo, ha fornito rassicurazioni sulle attribuzioni dei differenziali agli esclusi dalle tornate passate, richiamando una copertura del 99%. Misureremo la veridicità di tali dichiarazioni, e quindi la credibilità dell’Amministrazione stessa, rimettendo a valle della procedura un giudizio completo.

  1. Il quadro delle indennità, come modificato, non affronta ancora i nodi relativi ai particolari compiti. Al netto di qualche intervento sporadico, figure come infermieri, funzionari tecnici, comunicatori e addetti al contenzioso in materia di invalidità civile restano fermi al palo, proprio mentre l’Amministrazione programma maggiori carichi lavorativi: dalla legge sulla disabilità ai progetti PNRR, fino agli interpelli “eccezionali” per il contenzioso romano. Un’incongruenza evidente che è difficile spiegare.

  2. Coloro che, per varie ragioni, possono essere risultati assenti da servizio per un anno subiranno una penalizzazione incomprensibile. In violazione del mandato del CCNL vigente (art. 14 del CCNL Funzioni Centrali 2019-2021) e dei relativi orientamenti ARAN (CFC128), che abbiamo richiamato nel corso del confronto, INPS considera per il differenziale soltanto l’ultimo triennio effettivo e non “l’ultimo triennio utile”. Si tratta di un pregiudizio insensato!

La sottoscrizione del contratto è dunque un atto di responsabilità verso le colleghe e i colleghi, ma in un Istituto in cui manca ancora l’individuazione dei profili professionali, in cui non sono garantite le risorse per la Quarta Area, in cui la valutazione individuale rimane eccessivamente discrezionale e si profila all’orizzonte l’ennesima riorganizzazione, il compromesso è forse utile ma certamente non risolutivo dei problemi che con forza continueremo a denunciare.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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