CONTRATTO INTEGRATIVO 2024
SERVE UNO SFORZO DELL’AMMINISTRAZIONE
Nel pomeriggio di ieri si è tenuta la riunione tra Amministrazione e organizzazioni sindacali per discutere l’ipotesi di CCNI 2024 trasmessa venerdì scorso alle rappresentanze dei lavoratori.
In relazione al testo abbiamo formulato una serie di osservazioni. Abbiamo chiesto:
una sensibile revisione al ribasso del parametro legato alle schede di valutazione. Prendendo atto dell’impegno dell’Amministrazione a riconoscere l’unicità dei criteri adottati in questa tornata contrattuale, riteniamo comunque insufficiente la riduzione a 44 punti del peso di tale criterio (con un apprezzamento di ben 4 punti sul sistema attuale!) ed evidenziamo al contempo la necessità di rivedere la scalettatura dei valori dell’indice sintetico di valutazione, riprendendo il CCNI 2023 e adottando il medesimo impianto articolato per fasce;
il richiamo alla media delle ultime tre valutazioni annuali utili conseguite, per non penalizzare quanti possano essere risultati assenti dal servizio per vari motivi;
il riconoscimento dell’esperienza maturata in altre PA o un’inversione del criterio di chiusura delle graduatorie in caso di parità di punteggio e a parità di anzianità di servizio, passando dalla minore età anagrafica alla maggiore età anagrafica.
L’obiettivo principale del contratto è onorare la promessa del riconoscimento di un passaggio a tutti gli esclusi dalle precedenti tornate, ma può essere raggiunto soltanto se l’Amministrazione non continua a modificare unilateralmente i testi portati al Tavolo di contrattazione.
Per quanto attiene al sistema indennitario, abbiamo rilevato come la limitatezza delle risorse nel Fondo rappresenti un ostacolo per assolvere pienamente alla rimodulazione del quadro. Abbiamo quindi reiterato la richiesta, per la prossima riunione del 4 novembre, di avere un prospetto con l’evidenza dell’onere economico legato all’aggiornamento del sistema proposto dall’Amministrazione.
Qualora l’operazione debba essere effettuata già nel 2024, malgrado incomba una riorganizzazione di cui ancora non abbiamo alcuna contezza nonostante i diversi solleciti trasmessi, abbiamo chiesto che abbia carattere universale, abbracciando tutte le funzioni e le posizioni organizzative oggi indennizzate. In alternativa abbiamo proposto il rinnovo della dichiarazione congiunta per rivedere la coerenza del sistema indennitario nel corso del 2025.
Per la parte a carattere più “normativo”, abbiamo riproposto le osservazioni già espresse nelle precedenti riunioni, chiedendo – in riferimento al Titolo VI, “Istituti relativi all’orario di lavoro”:
il mantenimento a 3 ore mensili per il ritardo recuperabile entro il mese successivo di maturazione;
e la rimozione del divieto di accedere alla banca delle ore per chi svolge in forma prevalente il lavoro a distanza (lavoro agile/lavoro da remoto). Divieto che, lo ribadiamo, non ha alcun ancoraggio normativo e rappresenterebbe un’indebita penalizzazione.
A margine della riunione, abbiamo sollecitato una serie di temi su cui l’Amministrazione ha fornito i seguenti riscontri:
tra ieri e oggi dovrebbe essere emanata la PEI per consentire alle strutture di avere maggiore elasticità in relazione alla fruizione delle ferie 2023. Per esigenze di servizio si potrà slittare anche al 2025;
sui buoni pasto maturati nelle giornate di assemblea è in preparazione un messaggio e un aggiornamento della procedura affinché non vi sia più il recupero dei 30 minuti. Non così, invece, per la maturazione dei buoni in regime di ferie, su cui INPS attende indicazione per definire un quadro regolatorio a livello di comparto;
Sul nodo Adepp, e sul contratto ex INPGI con le relative differenze retributive, non ci sono ancora novità. Abbiamo quindi chiesto un sollecito intervento degli uffici competenti;
Sui comandi, l’Amministrazione punta a chiudere le procedure prima di Natale. L’obiettivo è fare arrivare la delibera all’attenzione del CdA nella prima settimana di dicembre;
In relazione all’ultimo bando per le progressioni verticali in deroga, INPS aspetta il DPCM per disporre gli atti. L’obiettivo, anche qui, è chiudere entro l’anno.
FP CGIL Giuseppe Lombardo |
CISL FP Paolo Scilinguo |
UIL PA Sergio Cervo |
CONFSAL/UNSA Francesco Viola |