Riorganizzazione Territoriale ADM
La proposta di mappatura di POER e PO e il Coworking
Il 17 ottobre scorso si è tenuto l’incontro con l’Agenzia, con all’Ordine del Giorno l’individuazione e i criteri di assegnazione delle POER e delle PO rispetto al nuovo assetto organizzativo e il Coworking.
In primis l’Agenzia ha presentato la sua proposta con la previsione di una maggiore attenzione sulla distribuzione delle POER verso gli uffici periferici e una distribuzione delle PO secondo criteri dalla stessa individuati rispetto alle caratteristiche delle attività nelle Direzioni Territoriali, negli Uffici ADM e nelle Direzioni Centrali.
L’Agenzia ha inoltre segnalato che intenderebbe seguire un cronoprogramma volto ad attivare definitivamente tutti i nuovi Uffici periferici entro l’01 novembre 2025 e pertanto sarebbe sua intenzione poter bandire le nuove POER entro fine gennaio 2025 e possibilmente anche le nuove
P.O. previste dal CCNL, a valle della fase di confronto e contrattazione previsti con le Organizzazioni sindacali.
Rispetto alla proposta avanzata dall’Agenzia abbiamo preso atto positivamente come la stesura della proposta sia il frutto di un lavoro svolto che tende ad omogeneizzare alcuni criteri sul territorio nazionale, seppur, come FP CGIL, abbiamo comunicato che nel merito la proposta manchi di alcune considerazioni importanti e deve a nostro avviso essere modificata.
Nello specifico come FP CGIL abbiamo rappresentato che l’intero impianto delle POER e delle PO (che sostituiscono le vecchie PO e IDR) dovrebbe basarsi su 3 principi fondamentali:
equilibrio;
coerenza dei criteri di individuazione;
corrispondenza con le realtà lavorative.
In premessa abbiamo rivendicato l’apertura del “confronto” previsto dal CCNL dei Dirigenti per determinare i criteri di pesatura degli Uffici senza i quali non si può ragionare rispetto a grandezza e tipologia di lavorazione degli stessi.
Nel merito della proposta come FP CGIL abbiamo segnalato:
un disequilibrio nella distribuzione delle POER che vede, in alcune DT, una maggiore valorizzazione delle Aree tecniche rispetto alle Aree gestionali, malgrado le loro funzioni strategiche di gestione delle risorse umane e di funzioni o logistiche e di sicurezza;
una valutazione non coerente dei pesi tra gli Uffici ADM nell’individuazione in particolare delle PO perché, a nostro avviso, la proposta non rispecchia le realtà lavorative e i carichi di lavoro a discapito di conseguenza di Uffici più complessi;
rispetto all’attuale proposta si evidenzia uno sbilanciamento delle PO a favore delle Direzioni Centrali rispetto a quelle periferiche.
Inoltre come FP CGIL abbiamo comunicato la nostra contrarietà , viste le esperienza pregresse, a Posizioni Organizzative nella pressoché totale disponibilità di Direttori Territoriali per determinate funzioni e progetti speciali che potrebbero essere destinate invece ad altre attività importanti che nella proposta non hanno trovato riconoscimento.
Abbiamo, tra l’altro, chiesto all’Amministrazione di verificare le fonti di finanziamento delle PO chiedendo di appurare, in particolare, se le risorse possano essere integrate con parti di somme che provengono dai bilanci di Agenzia e nel contempo abbiamo anche chiesto che, nell’ambito del confronto, fossero individuati anche criteri di un riconoscimento economico di sostituzioni per assenze molto lunghe delle POER e delle PO, che oggi vengono sostituite senza un reale riconoscimento delle responsabilità che funzionari volenterosi si accollano.
Abbiamo infine proposto anche di graduare in maniera più articolata le indennità delle PO e di valutare una “soluzione ponte” da oggi fino alla nomina delle nuove PO anche per garantire una effettiva e realistica sperimentazione per la Direzione “pilota”, individuata nella Direzione Territoriale Emilia Romagna e Marche.
L’amministrazione si è resa disponibile ad una apertura rispetto a molte osservazioni che sono state poste sul tavolo, sia rispetto all’individuazione delle POER che rispetto alle PO, aggiornando la discussione ad un prossimo incontro per poter fare le proprie valutazioni.
A seguire, nel pomeriggio, l’incontro è continuato rispetto alla prossima scadenza dei contratti di Coworking.
Abbiamo inoltre ribadito che la nuova procedura non può escludere a priori colleghe e colleghi che svolgono funzioni non smartabili (o non coworkizzabili), ma che eventualmente, seppur con un tempo necessario preventivamente condiviso, dovrà essere l’Amministrazione a porre in essere procedure di intervento organizzativo che possano permettere al dipendente vincitore della procedura di coworking di poter vedere riconosciuto, e quindi attuato, un istituto contrattuale.
Abbiamo anche richiesto che dovranno essere specificate alcune regole che abbiamo visto non essere applicate negli Uffici a seguito della stipula dei contratti con particolare riferimento alle specifiche attività che possono essere svolte in Coworking e dei giorni massimi di rientro, il tutto per non svilire lo spirito dello specifico istituto.
L’Amministrazione si è presa tempo per verificare le osservazioni poste sul tavolo impegnandosi a breve a riconvocare un incontro per poter rifare un bando Coworking entro la fine di novembre.
Ricordiamo infine che il prossimo incontro è fissato per il 24 ottobre p.v. con all’OdG il Fondo 2023
e la pesatura degli Uffici.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Agenzia Dogane e Monopoli
Florindo Iervolino