La pubblicazione del bando relativo all’assunzione di 1.069 medici di I° livello rappresenta un clamoroso autogol per l’Amministrazione. Abbiamo sempre evidenziato la necessità di potenziare l’organico e come forza sindacale abbiamo in tal senso promosso un piano straordinario per le assunzioni nella PA. Ma non basta dire “stiamo assumendo” per rasserenare gli animi. Il tema è come avviene la selezione.
Con una richiesta destinata ai vertici lo scorso 28 settembre, avevamo rappresentato da subito le perplessità della nostra sigla in merito alle regole quadro definite dall’Ente. A bando pubblicato, la ricerca di risorse da parte di INPS si rivela al di sotto delle aspettative. Per affrontare il delicato dossier delle invalidità, l’Istituto ha deciso di apprezzare in misura maggiore il contributo offerto dai ginecologi rispetto a quello degli endocrinologi o degli ortopedici: una scelta che stride col buonsenso.
Ci chiediamo che genere di visite abbia in mente l’Amministrazione nel momento in cui progetta bandi simili, quale sia il fondamento di una scelta che sembra al tempo stesso irrazionale e discriminatoria.
Tanti, troppi medici avevano riposto in questo concorso la speranza di definire il proprio percorso professionale all’interno dell’Istituto. Ancora una volta è stata tradita una promessa, proprio alla vigilia dell’attribuzione di carichi lavorativi pesanti e onerosi.
Non ha molto senso lodare ogni anno il personale per i propri sforzi e poi attestarsi a una distanza siderale dalle più genuine attese delle lavoratrici e dei lavoratori, senza neanche chiarire – in forma preventiva – il futuro di chi opera in comando all’interno dell’Ente.
I problemi dei Medici INPS sono elusi da troppo tempo. La misura è colma.
FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Francesco Reali