Nel giro di poche ore, nella serata di ieri, gli smartphone hanno vibrato all’unisono, le caselle e-mail sono impazzite, i cuori si sono fermati.
Una voce incontrollata, sfuggita dai meandri di Ciro il Grande, ha fatto irruzione nelle chat: il TEPI 2022 sarà in pagamento a ottobre!
Grida di giubilo hanno accolto la notizia di questo importante trionfo di ragioneria sindacale.
Delegati sul territorio si sono svegliati dal torpore e hanno iniziato una battaglia senza pietà sulla copertura originaria della notizia: una lotta per determinare chi ha diffuso per primo la voce.
E pazienza se l’informazione è di seconda mano, se non ha alcun rilievo sindacale, se cioè non aggiunge un euro in più alle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori.
Pazienza se la polpetta è sapientemente passata da una manina vigile in Istituto, pronta a offrire un fronte innocuo: scannatevi su ciò che già vi spetta e girate a vuoto.
Poi le voci si sono placate, è partita la musica di sottofondo, ed è iniziato il valzer delle cifre.
Duecentoquaranta, no due e cinquanta, chi offre di più per essere notato?
In certe occasioni è importante esserci, presenziare, rivendicare compiaciuti canali e canaletti, spacciando le veline per notizie.
È il sindacalismo dell’Annunciazione, un grande classico in Istituto.
Ma il presidente Gabriele Fava, che si era presentato alle organizzazioni come un interlocutore serio e pronto all’ascolto, si rispecchia in questo malcostume trash che parte dagli uffici INPS?
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo