INPS – Concorsi: cosa cambia nel 2024

17 Settembre 2024

Nel pomeriggio di ieri, alla presenza della Direttrice generale, si è tenuto il confronto tra Amministrazione e organizzazioni sindacali, il primo dopo la pausa estiva. In merito alle iniziative concorsuali previste, l’Amministrazione ha comunicato l’intenzione di bandire le seguenti procedure entro l’anno per il reclutamento di:

  • 403 ispettivi – in regime congiunto con INAIL, su base regionale, seguendo il modello del concorso unico RIPAM;

  • 1.069 medici di primo livello;

  • 900 unità sanitarie, di cui 781 specialisti nelle aree psicologiche e sociali e 119 infermieri.

Sono previsti, sempre entro il 2024, concorsi per dirigenti amministrativi e professionisti legali di primo livello: a ora la disponibilità è di 15 posti per i primi e di 16 per i secondi, ma l’Amministrazione punta a ottenere, via DPCM, una disponibilità ulteriore, per l’immissione complessiva di 48 dirigenti e 40 legali.

In relazione alla dirigenza, in particolare, l’Amministrazione vorrebbe operare anche al di fuori di SNA, gestendo direttamente la procedura di selezione per le esigenze che la Scuola non riesce a coprire: in tal caso il concorso si articolerebbe in prove scritte, prove di gruppo e prova orale.

Per quanto riguarda funzionari e assistenti, posta la grave carenza d’organico, INPS prevede assunzioni (anche tra i diplomati) ma solo dal 2025.

Come FP CGIL abbiamo evidenziato la grave difficoltà in cui versa l’Istituto.

La Pubblica Amministrazione rischia di svuotarsi nei prossimi anni, ma già ora, in INPS, registriamo importanti sofferenze, specie in alcune aree del paese.

Qualunque ingresso deve pertanto essere preceduto da una strutturale mappatura delle carenze d’organico – sede per sede, agenzia per agenzia – altrimenti non riusciremo mai a sanare le criticità che nel centro-nord stanno mettendo a repentaglio l’erogazione dei servizi.

Questo la FP CGIL continua a chiederlo con forza: perché non è normale avere agenzie territoriali mezze vuote dopo le massicce immissioni del 2023! Perché la situazione è ancor più allarmante considerando i futuri effetti del decreto “taglia idonei”!

Se qualcuno pensa che la legge sulla disabilità sia destinata a mettere a rischio solo l’area medica, ha fatto male i conti: essa rappresenta uno stress-test anche per i funzionari che seguono le attività amministrative correlate. Se non arrivano risorse, insomma, a pagare dazio sarà in primis l’utenza.

In un’ottica di professionalizzazione, poi, non è possibile ignorare le aspettative rivolte alla Quarta Area dalla famiglia professionale dei funzionari. L’Amministrazione vuole rimandare il ragionamento al 2025, a valle di un percorso elaborato dal gruppo di lavoro tecnico che sta studiando la strutturazione di questa nuova categoria.

Come FP CGIL abbiamo chiesto di agire nel più breve tempo possibile, magari iniziando da subito ad analizzare i report di questo gruppo di lavoro in sede OPI (Organismo Paritetico per l’Innovazione). Il rischio è fin troppo evidente: se non ci muoviamo con decisione, molte lavoratrici e lavoratori del nostro Ente guarderanno altrove in cerca di nuovi stimoli e opportunità.

In questo senso vorremmo un’Amministrazione dinamica e non conservativa. Confermiamo il nostro approccio estremamente critico sulla costituzione di Elevate Professionalità del vecchio ordinamento: il ricorso a esse è ormai anacronistico, pregiudica il fondo (cioè le risorse di tutti, peraltro in un anno di magri incentivi) e rappresenta un inaccettabile schiaffo a chi opera nei territori. Ribadiamo, pertanto, che in sede di contrattazione integrativa proporremmo un tetto alla spesa in tal senso.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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