23 Agosto 2024
Roma, 23 ago – “L’ennesimo incidente sul lavoro accaduto a Roma dimostra quanto sia disastrosa la condizione organizzativa del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Una denuncia che come Fp Cgil portiamo avanti da tempo. Proprio oggi, peraltro, Eurostat ha evidenziato i gravi tagli d’organico che in Italia hanno visto la riduzione di oltre il 10% del personale in un solo anno, dal 2022 al 2023. La carenza di organici, in particolare quelli operativi, è alla base della sicurezza e della salute degli operatori del soccorso. È ormai prassi riorganizzare i servizi ordinari avvalendosi del richiamo di personale libero o in straordinario o in rientro dal salto turno (periodo obbligatorio per il recupero psicofisico). Questa condizione di assoluta insufficienza organizzativa è alla base della difficoltà vissuta dal personale che oltre ad essere stremato dai turni vive il suo disagio per la mancanza di DPI, per un parco automezzi vecchio e sempre in manutenzione ma anche per le attrezzature in dotazione inadeguate e insufficienti. Bisogna agire, e subito”.
A dichiararlo è il Coordinatore nazionale della Fp Cgil Vigili del Fuoco, Mauro Giulianella.
“Siamo di fronte – prosegue – ad eventi diversi dal passato, legati al cambiamento climatico, che si manifestano con una forza sempre più improvvisa e devastante. La formazione e l’aggiornamento del personale non rientrano tra gli obiettivi dell’amministrazione soprattutto perché non ci sono i tempi per poter svolgere questo tipo di attività che sono alla base della prevenzione degli infortuni. Basti pensare che per diventare Capo Squadra dei Vigili del Fuoco, la figura più importante per il soccorso, il corso di formazione dura solo 5 settimane e nella maggior parte dei casi si fa in FAD con un programma didattico vecchio di 20 anni”.
Secondo Giulianella, “serve assumere immediatamente 4000 unità operative e 2500 del Ruolo Tecnico Professionale. Ricordiamo anche le grandi difficoltà per l’assenza di una tutela assicurativa INAIL, senza malattie professionali riconosciute e con una età media del personale di 48 anni. Infine, abbiamo un contratto scaduto da tre anni, un ordinamento professionale inadeguato e insufficienti risorse stanziate”.