MEF: Comunicato FPCGIL – Nuovo round negoziazioni CCNI

30 Luglio 2024

Nella giornata del 30 luglio 2024 si è tenuto un nuovo incontro di negoziazione CCNI. I documenti esaminati sono stati vari, e si è cercato di affrontare congiuntamente i vari aspetti – economici e non – discussi negli ultimi mesi.

Anzitutto è stato esaminato il nuovo FRD, che vede – come da richiesta delle OO.SS. – una riserva per la performance organizzativa sempre più alta (44.865.719 euro) rispetto a quella individuale (2.100.000 euro, in calo di 500.000 euro) per permettere la maggior ridistribuzione possibile delle risorse di tutti i lavoratori. Particolarmente apprezzabili sono le risorse destinate alla contrattazione integrativa di sede in aumento, da 8.7 mln a 9,4 mln, segnale di una maggiore attenzione al territorio che, come FPCGIL, abbiamo sempre sostenuto e continueremo a supportare. Apportate poche modifiche al testo proposto dall’Amministrazione, circa la scala parametrale e il Contributo unificato per le CGT, il testo è stato approvato e sottoscritto da tutte le OO.SS.

In seconda battuta, è stata discussa l’ipotesi di accordo sin qui stilata e discussa, con riferimento al welfare e alle indennità. Ad esso sono state apportate varie limature, come il maggior coinvolgimento dell’OPI nella individuazione delle specifiche responsabilità area degli assistenti, ma nel complesso l’Amministrazione conferma la propria proposta. L’impianto dell’organizzazione del lavoro resta a nostro avviso ancora ancorato a logiche superate, evidenziabili negli orari indicati per la maturazione delle indennità di turno e reperibilità. Sono state presentate, ma non discusse, alle OO.SS le proposte di articolazione dell’orario di lavoro, che vede il ritorno al regime pre-covid, e di revisione dei criteri di conferimento PO. Come FPCGIL abbiamo diversi rilievi al riguardo che ci riserviamo di approfondire, discutere con gli iscritti e portare al tavolo.

La discussione si è tuttavia focalizzata sull’ipotesi di accordo sulle prossime PEO, che ha visto una discussione accesa fra Amministrazione e OO.SS. Anzitutto, il budget stanziato per le prossime PEO ammonta a 7.545.446,26 euro, per un totale di 3.021 differenziali stipendiali così ripartiti: 1.685 Area Funzionari (su una platea di possibili concorrenti di 3.511 lavoratori, secondo le stime del DAG); 1.317 assistenti (su 2.744 concorrenti); 19 operatori (su 39). Più o meno, non sfuggirà a chi legge, si tratta di un rapporto di 2 a 1 (50%) fra platea degli interessati e differenziali disponibili.

Prima di entrare nella questione di merito si specifica che, nell’impianto dell’Amministrazione, potranno partecipare coloro che abbiano maturato nell’area un’anzianità di servizio di almeno 2 anni al 31 dicembre 2023 e che non abbiano beneficiato, nei 2 anni antecedenti al 1° gennaio 2024, di alcuna “progressione economica o verticale. È pertanto certificato, se l’accordo non verrà modificato, che i vincitori delle scorse PEO non potranno partecipare (avendo una decorrenza al 1° gennaio 2022), e che chiedere l’innalzamento a 3 anni avrebbe l’unico effetto di estromettere colleghi e colleghe dal diritto a competere.

Ciò posto, come FPCGIL pensiamo che la proposta dell’amministrazione sia una base su cui occorre continuare il confronto e lavorare in vista del prossimo incontro di settembre, e desideriamo fare i seguenti rilievi:

  1. Il CCNL ha assegnato alla contrattazione integrativa la responsabilità di decidere la quantità di risorse da mettere a disposizione delle nuove progressioni economiche nell’ambito di quelle indicate nella parte stabile del Fondo Risorse Decentrate e, conseguentemente, stabilire la quantità di differenziali stipendiali attribuibili per ciascuna Area. Per questo chiediamo di conoscere a quanto ammonta complessivamente la parte stabile del FRD è per quali voci di salario accessorio risulta finora utilizzata. Ciò al fine di verificare l’effettiva disponibilità economica utilizzabile per le progressioni economiche ora determinata dall’Amministrazione in circa 7,5 milioni di euro;

  2. L’esclusione dei lavoratori che hanno beneficiato di una progressione verticale, non esplicitamente stabilita dal CCNL, andrebbe sostanziata dall’effettivo beneficio economico ottenuto, al fine di rendere tale decisione compatibile con il CCNL ed evitare l’esclusione di lavoratori che potrebbero aver ottenuto un passaggio all’area superiore ma con il solo assorbimento della retribuzione di maggior favore già in godimento (esempio: il caso del lavoratore già inquadrato in Area II F5 o F6 poi reinquadrato in Area III F1);

  3. La proposta dell’Amministrazione di introdurre un terzo criterio oltre quelli già indicati dal CCNL (valutazione individuale e esperienza professionale) coglie l’esigenza di non disconoscere totalmente il criterio delle “capacità culturali” e, apprezzando lo sforzo di individuare comunque un criterio oggettivo, forse sarebbe il caso di definire inequivocabilmente il criterio dei “titoli di studio e formativi”, eventualmente recuperando anche ulteriori tipologie di titoli, purché certificati, sia relativamente ai master universitari sia di natura professionalizzante [ECDL/Certificazione abilitazioni linguistiche/Iscrizione albi/Altro]. Ciò in considerazione del fatto che né il SVMP né l’esperienza professionale rilevano il possesso di tali titoli;

  4. La riduzione a due degli anni di anzianità di servizio, ovvero di appartenenza all’Area, quale requisito di partecipazione alle selezioni per l’attribuzione dei nuovi differenziali stipendiali, contribuisce a dare il segno di una procedura di progressioni economiche che punta a consolidarsi quale pratica costante di valorizzazione del personale che, alla luce delle procedure indicate dal CCNL a garanzia dell’effettiva rotazione nell’attribuzione dei differenziali (la maggiorazione del punteggio individuale per chi è da almeno sei anni fermo economicamente; la soglia massima dei differenziali ottenibili nell’arco della vita lavorativa; l’azzeramento dello sbarramento per i cosiddetti “apicali” di area) e delle dinamiche di turn over presenti nell’Amministrazione possono dare concretamente una prospettiva di crescita a breve anche a chi è entrato in amministrazione relativamente da poco tempo.

Sapendo che il meccanismo dei punteggi non consente facili e scontati automatismi, né a vantaggio della sola anzianità né a vantaggio del solo titolo di studio, si tratta di evitare nei confronti degli uni e degli altri (giovani/senior) una inutile quanto dannosa, per entrambi, contesa in favore di una più sana e proficua capacità di lavorare tuttə nella direzione di un più generale benessere organizzativo e collettivo.

Per questo chiediamo all’Amministrazione di non limitarsi ad una applicazione burocratica degli istituti più innovativi del CCNL, a partire anche dalle niove progressioni economiche.

Liberare maggiori risorse per le progressioni economiche, infatti, si tradurrebbe in un maggior contingente di differenziali attribuibili, valorizzando tutti i lavoratori, senza distinzioni, di tutte le Aree e di tutte le età con un complessivo vantaggio per l’amministrazione.

La prossima riunione è programmata per il 5 settembre prossimo.

Roma, 31/07/2024

Il Coordinatore Nazionale

Andrea Mosca

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