Si è svolto oggi il programmato incontro riservato, di cui tutte le lavoratrici e i lavoratori erano informati.
Per l’amministrazione era presente il Capo Dipartimento Dott. Gaetano Campo e la Direttrice Generale, Dott.ssa Maria Isabella Gandini.
L’amministrazione ha illustrato per l’ennesima volta la proposta sulle famiglie professionali, che si allega.
La proposta elaborata dall’amministrazione non è esattamente quella da noi auspicata, ma è il risultato di una mediazione, su cui per senso di responsabilità abbiamo accettato di confrontarci.
Purtroppo, a distanza di circa un anno e mezzo dal primo incontro, non si è trovato l’accordo.
La Giustizia è la sola amministrazione di tutto il comparto Funzioni Centrali in cui non si è concluso l’accordo sulle famiglie professionali, senza il quale non si può procedere con l’accordo di cui all’articolo 18 del CCNL 2019/21.
Per i passaggi in deroga tra le aree, finanziati con lo 0,55% del monte salari dell’anno 2018 – che per il Ministero ammonta complessivamente a 9.500.000 euro, di cui per il Dog 7.808.000 euro -, l’amministrazione ha quantificato 943 progressioni tra le aree: dall’area Operatori a quella Assistenti e da Assistenti a Funzionari.
Relativamente alla proposta odierna, abbiamo chiesto l’inserimento di un terza Figura Professionale, il Funzionario “addetto all’udienza”, che si occupa, nell’ambito dell’Ufficio per il processo, dell’assistenza qualificata al magistrato relativamente alla preparazione e svolgimento della suddetta attività.
Questa nuova Figura Professionale ci consente di procedere con la programmazione dei passaggi dall’area Assistenti a quella dei Funzionari, di Cancellieri e Assistenti giudiziari.
Sapendo che le risorse oggi disponibili non consentono il passaggio di tutti i 3479 cancellieri e gli 8121 assistenti giudiziari occorre programmare una serie di impegni. Non avviare un percorso finché non ci saranno le risorse per tutte e tutti sarebbe colpevole perpetuando l’ennesimo blocco di ogni riqualificazione come già verificato dal 2010 ad oggi. Le lavoratrici e i lavoratori della Giustizia hanno già pagato l’immobilismo di amministrazione e sindacati sulla loro pelle mentre i colleghi delle altre amministrazioni andavano avanti. La Giustizia è passata così dall’essere l’amministrazione meglio retribuita di un tempo alla Cenerentola di oggi.
Per questo abbiamo proposto:
1- La sottoscrizione di un accordo programmatico, che sarà parte integrante del contratto integrativo, per proseguire per step con i passaggi di tutte queste lavoratrici e lavoratori nell’arco di 3-4 anni, vedi 21 quater.
2 – La quantificazione del residuo delle risorse dell’accordo del 26 aprile 2017 per procedere ai passaggi degli Assistenti Informatici, Contabili e Bibliotecari. Gli Assistenti linguisti nel numero di 3 o 4 si finanziano con lo 0,55%.
3 – La rimodulazione delle dotazioni organiche attraverso la modifica del PIAO, per mettere a disposizione ulteriori posti in area Funzionari e procedere con ulteriori passaggi nella stessa area usando la possibilità del turn over.
4 – l’attivazione delle nuove progressioni economiche con l’attribuzione del differenziale stipendiale.
5 – la definizione degli incarichi per l’Area dei Funzionari (Posizioni Organizzative e Incarichi professionali) e l’Area degli Assistenti (Incarichi di specifiche responsabilità), nonché un sistema indennitario da attribuire a tutto il personale, calibrato tenendo conto dell’area e della figura professionale.
6 – la definizione delle figure di Elevate Professionalità come sviluppo apicale per tutte le famiglie professionali.
Solo attraverso la riorganizzazione e una più moderna organizzazione, può passare la riqualificazione di tutto il personale. L’Ufficio per il processo, in tal senso, può rappresentare la concreta occasione di rilancio per tutte le lavoratrici e i lavoratori, non solo per il personale oggi a tempo determinato.
Infine, abbiamo chiesto la stabilizzazione del personale reclutato per la realizzazione dei progetti PNRR, a partire dagli UPP, tecnici e operatori Data Entry.
E per questo abbiamo chiesto l’inserimento delle nuove figure professionali nel nuovo ordinamento professionale.
A tal fine tante iniziative abbiamo messo in campo come Funzione Pubblica CGIL e continueremo fino al raggiungimento dell’obiettivo finale: stabilizzare tutte e tutti.
Il CCNL ci ha fornito gli strumenti e il finanziamento per cambiare l’attuale e datato sistema di classificazione, un sistema che non può misurarsi con le nuove attività lavorative né soddisfare le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori. Sta alla capacità e volontà delle parti, amministrazione e organizzazioni sindacali, la concreta applicazione di ciò che il CCNL oggi permette di realizzare.
La FP CGIL ha formalizzato le proprie richieste e ha dichiarato all’amministrazione la chiara volontà di sedersi al tavolo di trattativa per trovare ogni utile soluzione per realizzare il nuovo ordinamento professionale e un contratto integrativo moderno, adeguato ai tempi e che dia alle lavoratrici e ai lavoratori le giuste risposte che attendono da anni.
Se la trattativa non procederà, andremo alla mobilitazione, nonché allo sciopero.
Non è accettabile che solo nella Giustizia si continui a non applicare i contratti.
p.la FP CGIL
Felicia Russo