INPS – Un brutto segnale

17 Luglio 2024

Il tetto al Fondo Risorse Decentrate è ancora lì, solido. Nonostante i solleciti all’Amministrazione, al di là delle rassicurazioni non abbiamo ancora avuto indicazioni formali. Restiamo in attesa del confronto coi Ministeri vigilanti, sapendo che altre realtà – le Agenzie fiscali – hanno già avuto un migliore trattamento rispetto a quello riservato a INPS. A oggi, però, in assenza di novità dovremo ancora una volta riparametrare la consistenza del Fondo al 2016 e liquidare con le stesse risorse vecchi e nuovi differenziali stipendiali, incentivi, posizioni organizzative, TEP.

È il principio dei vasi comunicanti o se preferite il gioco delle tre carte: a un aumento di risorse da un lato corrisponde una riduzione dall’altro. La mano sinistra dà, la mano destra toglie. Un gioco che al Governo piace molto, come abbiamo visto ai tavoli per il rinnovo dei contratti.

Finché quella misura anacronistica resta in vigore, il nostro Istituto ha il collo avvolto in un cappio: ogni modifica rischia di tagliare il fiato al potere d’acquisto dei dipendenti.

In questo senso ci saremmo aspettati una risposta dell’Amministrazione alla nostra richiesta di riconoscere il buono pasto in regime di lavoro agile, per dare ossigeno ai dipendenti di questo Ente. Invece è arrivata un’informativa che sancisce la costituzione di nuovi team e di nuove elevate professionalità.

Da tempo, in tutte le occasioni di confronto, manifestiamo la nostra preoccupazione. Con la permanenza in vigore del d.l. 75/2017, ogni nuova posizione di responsabilità – quand’anche legata a esigenze organizzative di trasformazione dei processi – assottiglia ulteriormente la disponibilità a valere sugli incentivi, determinando una evidente ricaduta negativa su una parte importante del salario accessorio di tutte le lavoratrici e i lavoratori non coinvolti. 

Detto in altri termini: il conto lo paghiamo noi.

Avevamo chiesto, pertanto, di non proseguire nella incondizionata politica di creazione delle “elevate professionalità”, di limitarsi all’essenziale, mantenendo l’invarianza di risorse e richiamando l’importanza per l’Amministrazione di strutturare semmai la Quarta Area. Di proiettarsi, cioè, nel futuro, abbandonando le vecchie nomenclature e iniziando un ragionamento di sistema in grado di legare attribuzioni e competenze economiche. 

Avevamo chiesto, qualche tempo fa, una revisione del regolamento vigente per l’attribuzione delle posizioni organizzative, al fine di garantire maggiore trasparenza nelle procedure di selezione dei titolari di responsabilità. 

Non ci sono stati segnali in questa direzione. Per tali ragioni esprimiamo la nostra preoccupazione, che non è soltanto la preoccupazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori, ma di chi guarda complessivamente allo stato di salute dell’Istituto. Forse non è chiaro: se i salari continueranno a contrarsi, la nostra capacità attrattiva sarà sempre più fragile. 

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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