È stato convocato per oggi 11.07.2024 il terzo incontro con l’ARAN per la trattativa del CCNL Funzioni Locali 2022-2024.
Abbiamo illustrato le nostre contro proposte unitarie sul testo relativo alle relazioni sindacali proposto nel precedente incontro da ARAN. Nelle controproposte i temi toccati sono stati vari.
Sulle relazioni sindacali in generale abbiamo fatto, tra le altre, le seguenti proposte:
l’estensione del campo di applicazione del CCNL a tutte le funzioni comunali svolte con articolazioni organizzative differenti previste dal TUEL quali aziende speciali, aziende consortili, istituzioni nonché alle fondazioni costituite dagli enti;
l’utilizzo della modalità relazionale da remoto che non possa essere decisa unilateralmente ma “in accordo tra le parti”;
il rafforzamento della garanzia di applicazione di determinati strumenti, anche di programmazione, finalizzati alla crescita professionale e a una migliore armonizzazione con la vita privata e familiare;
la previsione di convocazioni obbligatorie dell’Osservatorio nazionale paritetico;
Sull’informazione, il confronto e la contrattazione abbiamo fatto proposte, tra le altre, in merito a:
una disciplina più chiara tesa ad allargare i tempi per l’informativa preventiva su materie complesse, quali contrattazione e atti di organizzazione;
il confronto su cosa prevedere nei criteri di valutazione in caso di assenze prolungate dal servizio;
il confronto sulle progressioni tra le aree ordinarie;
il confronto sui piani del fabbisogno;
il confronto sulla costituzione del fondo del salario accessorio;
il confronto sulle diverse forme di copertura assicurativa;
la contrattazione sui profili professionali;
la contrattazione sulle condizioni contrattuali del passaggio del personale ad enti terzi;
la garanzia della contrattazione per gli incentivi sulle funzioni tecniche.
Sui tempi della trattativa per la ripartizione del fondo di produttività, è stata richiesta una garanzia rinforzata, affinché il termine del primo trimestre già previsto dal Ccnl, non possa essere superato senza il consenso delle parti.
Sul buono pasto abbiamo chiesto di fare chiarezza su due aspetti ossia: cosa si intende con riferimento ai periodi di lavoro della mattina, del pomeriggio, della sera e della notte; il fatto che quando la pausa è collocata a inizio o fine turno essa non debba essere rilevata. Si è poi rinviato alla contrattazione decentrata le modalità di attribuzione di 2 buoni pasto quando il periodo di lavoro intersechi due o più fasce temporali (es. la mattina con prosecuzione fino alla sera).
ARAN nel testo inviato per la trattativa odierna ha accolto pochissime delle proposte fatte, tra queste le più significative attengono la contrattazione sugli incentivi per le funzioni tecniche e sulla correlazione tra i premi legati alla performance e i compensi derivanti da disposizione di legge.
È stata inoltre accolta la proposta di limitare al massimo a un trimestre il periodo relativo al calcolo dell’orario multi periodale.
Sulla richiesta di controparte di una sessione unica per la contrattazione è stata proposta una mediazione che rinvia alle parti, in sede decentrata, la deroga del principio dell’unicità della sessione.
Abbiamo respinto come assolutamente irricevibile la proposta, fatta dall’Aran, di prevedere la possibilità in trattativa di destinare risorse del fondo per il salario accessorio al fondo per lo straordinario.
Reputiamo che le proposte fatte e non accolte siano fattibili e di assoluto buon senso. Abbiamo pertanto chiesto che vengano nuovamente prese in considerazione. L’Aran si è riservata di fare ulteriori valutazioni ma nella prospettiva di una valutazione complessiva degli esiti della trattativa.
Nel testo sono poi state inserite dall’Aran, tra le altre, anche proposte in merito alle ferie e al patrocinio legale sulle quali ci siamo riservati di fare osservazioni.
L’Aran ha poi illustrato la dimensione economica a del rinnovo. Il 5,78% previsto dal governo è pari, dal 1 gennaio 2024, 136 euro medi per 13 mensilità. La somma include sia quanto destinato al tabellare che quanto destinato a salario accessorio. Quest’ultima componente in genere è circa il 10% della somma disponibile per il rinnovo, senza tener conto però della necessità di rifinanziare le risorse indispensabili per i passaggi verticali in deroga. Di questo ammontare circa il 53% è già in pagamento ai lavoratori e alle lavoratrici, come aumento tabellare, per effetto dell’ampliamento dell’IVC previsto dalla legge di Bilancio 2024. Per il 2022 e il 2023 le risorse sono pari: nel 2022 all’IVC (0,27% del monte salari); per il 2023 a quanto già erogato sotto forma di IVC e anticipo (1,61% del monte salari).
Se si considera l’indennità di vacanza contrattuale incrementata già pagata l’eventuale immediata sottoscrizione del CCNL porterebbe ai lavoratori e alle lavoratrici un aumento tabellare di poco più di 49 euro lordi medi.
Si tratta di somme assolutamente insufficienti per un buon esito della trattativa visto i livelli inflattivi del triennio.
Le parti si sono aggiornate alla seconda settimana del mese di settembre.
La Segretaria Nazionale
Tatiana Cazzaniga