Contratti: Fp Cgil, ‘ok stipula personale rappresentanze all’estero. Ma da ministro P.a. finzioni sceniche su rinnovo CCNL statali’

27 Giugno 2024
“Parte trattativa rinnovo contratto 2022-24 ma per Agid, Enac e Ansfisa non sono ancora chiuse code contrattuali del precedente”
Roma, 27 giu – Entra finalmente in vigore, dopo la stipula definitiva di oggi all’ARAN, la Sequenza Contrattuale relativa al Personale a Contratto a legge italiana in servizio presso le Rappresentanze Diplomatico – Consolari all’estero, secondo quanto era stato previsto nella Dichiarazione Congiunta n. 4 del CCNL Funzioni Centrali 2019/2021. L’entrata in vigore della coda del contratto 2019/2021 permette finalmente di rideterminare i fondi del 2019, 2020 e 2021, utili al riconoscimento del salario accessorio per il personale all’estero del Ministero degli Affari Esteri. In più, si incrementano i giorni a retribuzione piena in caso di malattia da 90 a 120.
“Purtroppo dobbiamo registrare il ritardo insostenibile dell’entrata in vigore di una parte, nemmeno l’ultima, del contratto collettivo nazionale di lavoro delle Funzioni Centrali 2019/2021. Contrariamente alla propaganda del ministro della PA”, commenta la Funzione Pubblica CGIL, “la novità della sua gestione non è quella di aver chiuso i contratti in anticipo rispetto al passato ma di riempirci di finzioni sceniche. Si è avviata, infatti, la trattativa per il rinnovo contrattuale 2022/2024 quando ancora non si sono chiuse le code contrattuali del precedente”.
Il riferimento è alle due code contrattuali ancora non definite.
“Per quella dell’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale)”, si legge ancora nella nota di Fp Cgil, “siamo ancora in attesa del vaglio definitivo degli organi di controllo dopo la preintesa del 4 dicembre 2023. Mentre per ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e ANSFISA (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) ancora non si è nemmeno avviata la trattativa per stabilire le modalità di applicazione del nuovo ordinamento professionale già presente nel resto del comparto dall’1 novembre 2022”.
“Anche per questo”, conclude la nota, “appare surreale la previsione di chiudere il rinnovo contrattuale 2002/2024 dei 193mila lavoratori delle Funzioni Centrali, in mancanza di risorse adeguate ma senza nemmeno che le determinazioni dell’ultimo contratto in materia di ordinamento e sistema di classificazione siano concretamente allineate per tutte le amministrazioni”.
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