Le temperature previste nei prossimi giorni costituiscono un fattore di rischio per lavoratrici e lavoratori che lavorano in esterno, ma a fronte di impianti di climatizzazione obsoleti, strutture inappropriate, scorretta gestione degli spazi, organizzazione del lavoro (es. reiterazione di turni nelle ore più calde, dotazione di vestiario inappropriato, mancanza di pause e spazi relax) possono costituire un pericolo anche per chi opera all’interno di uffici.
Spesso vengono affrontati solo i rischi evidenti, ma chi opera in condizioni di disagio, qualsiasi esse siano, sa che il disconfort porta in sé sia pericoli per la salute sia un aumento delle possibilità di errore nell’attività professionale.
Per questo c’è bisogno che le nostre delegate e delegati, RLS, RSU pongano in essere tutti gli interventi correttivi che consentano di lavorare in sicurezza e che siano resi strutturali dal momento che, come acclarato da evidenze scientifiche, non si tratta più di eventi straordinari.
Dal punto di vista operativo l’esposizione prolungata alle alte temperature, agli sbalzi termici, la necessità di dotazione di DPI (filtri UV per chi opera in esterno) la necessità di revisione ed efficientamento degli impianti di condizionamento e ricambio aria, di ottimizzazione degli spazi (uffici, spogliatoi, sale mensa, ecc) si rende quantomai urgente.
È necessario sollecitare tutte le strutture pubbliche ad aggiornare il Documento Valutazione dei Rischi (o comunque verificare che sia stato fatto) e mettere in atto tutti gli interventi correttivi in esso previsti.
Invitiamo pertanto lavoratrici e lavoratori a mettersi in contatto con i nostri riferimenti territoriali (delegati, Fp Cgil, RSU, RSA) qualora dovessero operare in condizioni di esposizione a temperature elevate o in ambienti che possono indurre discomfort, ed all’INCA Cgil per avviare le pratiche di infortunio.