Alla c.a.
Ministro della Cultura
Dott. Gennaro Sangiuliano
E, p.c.
Capo di Gabinetto del MiC
Dott. Francesco Gilioli
Segretario Generale del MiC
Dott. Mario Turetta
Direzione Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone
Egregio Ministro,
abbiamo seguito con una certa trepidazione l’annuncio della messa a bando di 100 posti per Elevate Professionalità – una delle più rilevanti novità dell’ultimo CCNL di comparto – sin dal suo primo incontro con le parti sociali a fine 2022.
Avevamo avuto l’impressione che a questo vertice politico non fosse proprio chiarissimo il ruolo delle EP, almeno rispetto alle prime dichiarazioni, ma confidavamo nel fatto che le novità ordinamentali sarebbero state metabolizzate in un tempo medio – lungo anche da noi che abbiamo partecipato alle estenuanti riunioni in Aran e che abbiamo dato molto più che un contributo fattivo alla fisionomia del nuovo Contratto.
Nel tempo e visto l’iniziale stanziamento di risorse per 100 Elevate Professionalità, le 50 unità riservate agli interni sono scese 25 e già questo la dice molto lunga sulla reale considerazione di quanti mandano avanti gli Uffici quotidianamente in perenne sottorganico, contribuendo a mantenere alta la reputazione del Ministero. Ma tant’è. Nei giorni scorsi abbiamo assistito, infatti, con vivo disappunto e stupore alla pubblicazione del bando per 75 Elevate Professionalità che riteniamo ingiusto, inefficace e non coerente con il CCNL, per i motivi che seguono succintamente.
1. A che pro trascorrere un anno sui tavoli negoziali con l’Amministrazione per la definizione di famiglie professionali e posizioni di lavoro (140 pagine di testo), senza poi tenerne conto per la pubblicazione del bando, che di fatto avviene prima che siano chiusi i lavori del tavolo tecnico? In spregio a quanto in via di definizione al suddetto tavolo le EP non devono neanche possedere un titolo post lauream? Si evince dal bando in questione che, praticamente, hanno bisogno di più titoli gli aspiranti funzionari. Tutto ciò non ha alcun senso né sul piano organizzativo né sul piano operativo. L’impostazione di progressiva specializzazione finora costruita per rilanciare l’attrattività del nostro Ministero è stata distrutta con un tratto di penna.
2. Atteso che le EP per loro natura non si caratterizzano per una specificità di profilo, come per i funzionari, ma ne è prevista una per singola famiglia, ci chiediamo poi a che pro investire massicciamente su alcune posizioni di lavoro presenti in 4 o 5 Istituti (sugli oltre trecento che popolano il nostro dicastero) obliterando completamente figure come archeologi e storici dell’arte, i bibliotecari, gli archivisti, comunicatori, amministrativi, ecc.? E si tratta soltanto di esempi parziali e certamente non esaustivi, tenuto conto che l’ordinamento professionale in via di definizione prevede 27 posizioni di lavoro per l’area dei funzionari.
3. Poiché il salario di una EP è di poco inferiore a quello di un dirigente di seconda fascia, l’inquadramento nella quarta area segue la carriera del dipendente. Tradotto: una Elevata Professionalità è per sempre. Ciò significa che una/un lavoratrice/tore della quarta area avrà sempre bisogno di un incarico commisurato all’ inquadramento. Esistono 75 uffici da super esperti nel nostro Ministero, tali da meritare di essere retti da una Elevata Professionalità? Crediamo di no. Tanto più che le EP devono essere intrinsecamente legate all’organizzazione ed alla struttura organizzativa del Ministero e la pubblicazione di questo bando è la conferma che si sta procedendo senza una visione di prospettiva del Ministero. Una lettura più attenta del contratto e del testo in bozza, vi avrebbe chiarito che le EP non sono dei “tecnici pagati come dirigenti anche se non lo sono dal punto di vista gerarchico”, ma sono sovra ordinate rispetto ai singoli profili dei funzionari e coadiuvano la dirigenza, garantendo un’operatività generale di raccordo, coordinamento e promozione dell’attività di diverse unità, impartendo direttive ed istruzioni specifiche per il perseguimento degli obiettivi qualitativi, quantitativi e temporali da conseguire, anche svolgendo attività e funzioni delegate nell’ambito degli uffici a quest’ultimo affidati.
4. Le Organizzazioni Sindacali non sono state coinvolte in alcun modo, neanche al livello di confronto. Spiace anzi che di fatto abbiate reso nullo il lavoro di decine di persone della delegazione di parte pubblica e sindacale che stanno lavorando al protocollo sui profili. Non saremmo voluti intervenire su contenuti che attengono a una prerogativa datoriale; ci sarebbe bastato incontrarla per poterle proporre su quali posizioni ed incarichi era opportuno questo investimento, alla luce della riorganizzazione in atto. Abbiamo il privilegio di raccogliere quotidianamente le grida di dolore di chi “vorrebbe ma non può”, le nostre colleghe e i nostri colleghi, perché non c’è abbastanza personale e perché le rinunce al posto fisso sfiorano ormai da tempo il 30% di quelli messi a disposizione.
5. L’uscita del bando a poca distanza dal voto per l’Europarlamento viene letta come una manovra eminentemente elettorale e non come un’occasione preziosa di riqualificare il personale del Ministero e innalzare la già elevata capacità operativa di chi vi lavora, che di certo non viene elevata con questo bando.
Tutto ciò premesso, signor Ministro, siamo a chiederle, liberi da atteggiamenti pregiudiziali, di ritirare il bando in autotutela e di convocare le parti sociali per un confronto breve ma costruttivo. Saremmo comunque la prima Amministrazione a dare corso (e corpo) a questa parte di Contratto ma con effetti, glielo garantiamo, migliori di una iniziativa frettolosa e poco lungimirante.
Confidiamo in una sua risposta urgente.
Distinti saluti.
FP CGIL Giunta |
CISL FP Nolè Di Stefano |
UIL PA Trastulli |
FLP Satolli |
CONFSAL-UNSA Urbino |
CONFINTESA Alessandro |
USB Blasi |