Si è svolta, martedì 28 maggio, la riunione del tavolo di trattativa del CCNL Federcasa 2022- 2024, riaggiornatosi dopo oltre un mese dall’ultimo incontro del 4 aprile.
La parte datoriale aveva richiesto alle OO.SS.., nel precedente incontro, di produrre un testo con l’indicazione dei punti d’intesa o di mancata intesa fino a questo momento emersi, senza indicare alcun termine concernente la parte economica, proposta che le OO.SS.. hanno trasmesso alla Delegazione Lavoro in data 8 maggio.
I rappresentanti di Federcasa hanno chiesto alle OO.SS., quindi, di discutere e possibilmente raggiungere un’intesa solo su tutta la parte normativa del CCNL, tralasciando l’intera componente economica del rinnovo.
Come Fp Cgil, Cisl Fp , Uil FPL abbiamo ribadito unitariamente che per poter concludere la discussione su tale parte diveniva indispensabile che parte datoriale proponesse un aumento superiore a quello già presentato al tavolo (il 6% tabellare) e su cui lavoratrici e lavoratori si sono già espressi con il successo dello sciopero di febbraio, garantendo non solo una percentuale di aumento del tabellare più alta, ma anche risorse per altri istituti a carattere economico (arretrati, produttività, fondo pensione, indennità, ecc.).
Dopo lunga discussione la controparte datoriale ha ribadito la sua indisponibilità, ad oggi, di un aumento contrattuale del tabellare superiore a quello già proposto.
Abbiamo preso atto di tale posizione ribadendo che tale livello di aumento tabellare proposto, a fronte dei tassi d’inflazione registrati nel triennio, non può essere accettabile.
La discussione, a fronte dell’inconciliabilità delle rispettive posizioni, è stata aggiornata.
La Parte datoriale ha comunicato di volere procedere unilateralmente, a decorrere dal mese di giugno, a corrispondere un aumento dell’indennità di vacanza contrattuale portandola al 4,3% del tabellare in godimento. Come OO.SS. abbiamo chiesto a Federcasa di formalizzare questa decisione per iscritto, mandando quanto prima una comunicazione alle segreterie nazionali competenti. Una decisione che, in ogni caso, trattandosi di un mero anticipo da conguagliare successivamente, non risponde alle legittime istanze di lavoratrici e lavoratori di vedersi riconoscere un adeguamento delle retribuzioni volto a tutelarne il potere di acquisto.
Roma, 29 maggio 2024