Giustizia – Resoconto dell’ incontro sull’ordinamento professionale: si cambia tutto per non cambiare nulla

07 Maggio 2024

Si è svolta ieri la programmata riunione presso il Ministero della Giustizia per la definizione delle famiglie professionali. Per l’Amministrazione erano presenti il Capo Dipartimento, dott. Gaetano Campo, la DG del Personale, dott.ssa Maria Isabella Gandini, e il DG Bilancio, dott. Lucio Beretta.

Il capo Dipartimento ha iniziato la riunione informando le organizzazioni sindacali rispetto alla prossima approvazione di una norma che regolamenterà e limiterà l’udienza in videoconferenza.

La videoregistrazione potrà essere attivata solo nei processi dove cambia il Giudice assegnatario e il processo si trova in fase istruttoria. Idem per le udienze collegiali. Tale norma, pertanto, diminuirà notevolmente l’uso della video oggi lasciata alla discrezionalità del Giudice.

La norma sarà approvata a breve, in quanto inserita nel primo provvedimento governativo in votazione.

Abbiamo, ancora una volta, chiesto di programmare un piano più ampio di formazione, che coinvolga tutto il personale interessato a svolgere tale attività, nonché di dotare tutte le aule d’udienza degli strumenti idonei a svolgere al meglio tale attività.

Abbiamo fatto presente che la piattaforma usata per la registrazione necessita di un intervento tecnico per risolvere le criticità già segnalate da questa organizzazione e dagli uffici.

L’Amministrazione si è impegnata in tal senso; purtroppo alla riunione non era presente la dirigenza tecnica per darci ulteriori informazioni.

Alla riunione è stata poi illustrata la bozza sulle famiglie professionali.

La proposta illustrata alle OO.SS., a nostro parere, rappresenta una semplice trasposizione dell’attuale ordinamento professionale, con la variante del cambio di denominazione della vecchia posizione giuridica in famiglia professionale.

Inoltre, vengono aumentate, all’interno di ciascuna area, i profili o famiglie: nell’area Assistenti riscontriamo 8 famiglie mentre in quella dei Funzionari altre 7. Sono stati aumentate le figure professionali: ne abbiamo contate 23, destinate a crescere con quelle che dovranno essere inserite nell’area Elevate Professionalità.

Tale area è assente nella bozza inviata. La DG Gandini se ha riferito che, per questa, hanno individuato un organico di 60 unità, purtroppo non ha specificato le attività e le figure professionali né con quali risorse saranno finanziate e quando sarà pubblicato il concorso.

Il Capo Dipartimento ha fatto una dichiarazione che condividiamo: “L’Ufficio per il processo non è un’attività bensì un modello organizzativo”. Peccato che nella bozza non si menziona come sarà strutturato né quando.

Per la FP CGIL, il nuovo modello organizzativo cosiddetto “Ufficio per il processo” dovrà coinvolgere tutto il personale presente nei palazzi di Giustizia, deve rappresentare un’opportunità per tutto il personale, non solo quello a tempo determinato del PNRR.

Non deve e non può essere un progetto a tempo che svanisce nel 2026, data di scadenza dei progetti finanziati con risorse europee. Deve essere strutturato per consentire il miglioramento della performance e la standardizzazione della durata dei tempi del processo. I dati presentati alla Commissione Europea sull’abbattimento dell’arretrato ci confortano e mostrano la bontà e l’efficientamento raggiunti con il competente e valido supporto dai Funzionari addetti all’Ufficio per processo. Per queste ragioni da tempo chiediamo al Ministro la stabilizzazione di questo personale.

L’assenza di un progetto organizzativo nuovo, moderno, che possa traghettare questo Ministero verso un vero percorso di informatizzazione e innovazione dei modello lavorativo, costa al Paese qualche punto di Pil e lo posiziona in fondo alla classifica europea dei paesi virtuosi, oltre a essere spesso sanzionato per l’enorme durata dei processi.

La proposta non coglie l’opportunità data dal CCNL di dotarsi di un’organizzazione del lavoro più dinamica e flessibile, basata su figure professionali in grado di assolvere a più compiti e funzioni, come peraltro in questi anni è stato chiesto alle lavoratrici e lavoratori di questo Ministero.

La proposta non sembra avere l’ambizione di essere funzionale a un reale cambiamento e ammodernamento dell’organizzazione del lavoro, orientata al processo anziché all’adempimento. Le sole ipotesi di innovazione sembrerebbero affidarsi ai 4 profili “NEW” (Funzionario giuridico – Funzionario UE – Funzionario della comunicazione – Funzionario della formazione).

Una nota positiva la riscontriamo per la figura dell’ufficiale giudiziario. Dopo 8 lunghi anni, finalmente si è conclusa la procedura di cui all’accordo del 26 aprile 2017: transitando in area Funzionari Unep, oggi la figura dell’ufficiale è considerata ad esaurimento. Chiediamo che si realizzi lo stesso percorso, sicuramente in tempi più brevi, con il passaggio per tutte le figure coinvolte dalla procedura: informatici, contabili, bibliotecari e i 2 esperti linguistici.

L’Amministrazione afferma che le risorse necessarie per completare la procedura ci sono e pertanto il mancato passaggio non è giustificabile.

Riteniamo, inoltre, assolutamente sbagliato mantenere la figura del cancelliere, ancorché “esperto”, nell’area degli Assistenti perché non é coerente con l’impianto del nuovo ordina- mento né con l’obiettivo che l’Amministrazione della giustizia dovrebbe darsi di risolvere le incongruenze generate in passato. Tenuto conto dell’importante attività svolta nel supportare il magistrato e della centralità della figura nell’attuale organizzazione, è necessario collocare il cancelliere nell’area Funzionari. Tale collocazione corrisponde anche alla necessità di adeguare l’assetto organizzativo del Ministero della Giustizia in generale, e del DOG rispetto ad altri Dipartimenti del dicastero e delle amministrazioni del comparto, che hanno allocato la maggior parte del personale in area Funzionari.

É necessario invertire il trend negativo di questo Ministero e iniziare il transito di gran parte del personale in area Funzionari, l’obiettivo è il 70%.

Fondamentale diventa la definizione dell’area e della famiglia delle Elevate Professionalità, cui possono essere conferite molte attività ora destinate (nella proposta dell’Amministra- zione) nell’area Funzionari.

In tale quadro, nel ridisegno della struttura organizzativa del DOG, appare del tutto evidente che una serie di funzioni di coordinamento ad alta intensità gestionale/organizzativa, rinvenibili già nella definizione di competenze di profili professionali preesistenti, così come una serie di competenze di studio, elaborazione, consulenza con elevato contenuto di professionalità, rinvenibili nella definizione di competenze di profili professionali di nuova istituzione (cfr. d.l. 80), possono trovare naturale allocazione nell’area delle Elevate Professionalità.

Infine, la proposta dell’Amministrazione va integrata con la parte relativa alle prospettive di carriera cui ciascun profilo di ruolo può accedere. Sia in termini di sviluppo, con l’accesso al sistema delle indennità (per specifiche responsabilità, nell’ambito dell’area Assistenti; di posizione organizzativa e di professionalità, nell’ambito dell’area Funzionari), in ragione di

specifici compiti e responsabilità nell’assetto organizzativo ma senza mutare inquadra- mento. Sia in termini di possibili passaggi all’area superiore, a regime e oltre la norma di prima applicazione di cui all’art. 18 del CCNL.

Non dovrà sfuggire, infatti, che il nuovo ordinamento che il CCNL ci consegna introduce, con la riduzione a un unico inquadramento giuridico dei vecchi profili spalmati sulle vec- chie fasce economiche interne alle aree, un sistema improntato alla “contendibilità” delle posizioni in cui possono esercitarsi maggiori responsabilità e conoscenze professionali.

Riteniamo, pertanto, che l’Amministrazione non possa più evitare di fornire dati puntuali e certificabili sul personale attualmente in servizio, distinto per inquadramento giuridico e di profilo, per anzianità di servizio e età anagrafica, e sulle risorse economiche disponibili, sia relativamente alle risorse dello 0,55% del monte salari 2018 sia relativamente ad accordi e piani assunzionali non ancora esauriti.

Il tempo è ormai stretto ma non per questo rinunceremo a dare anche alle lavoratrici e ai lavoratori della giustizia la possibilità di accedere al nuovo ordinamento professionale del comparto in maniera completa e efficace. Per questo, se entro i prossimi giorni non ci saranno le necessarie e puntuali risposte, ci vedremo costretti ad indire lo stato di agitazione di tutto il personale del DOG e di tutto il Ministero, non escludendo alcuna forma di mobilitazione nelle nostre disponibilità, con l’obiettivo di evitare che al 31 dicembre 2024 l’intera norma di prima applicazione non sia stata concretamente e pienamente realizzata.

Fp CGIL

Felicia Russo

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