Fp Cgil, un Primo maggio a Portella della Ginestra

02 Maggio 2024

Il Primo maggio 2024 a Portella della Ginestra, per commemorare la strage del 1947 in cui furono trucidate 11 persone tra braccianti, donne e bambini. In quell’anno Salvatore Giuliano e la sua banda spararono sugli inermi contadini di Piana degli Albanesi che, come ogni anno dopo la fine del fascismo, si riunivano a Portella della Ginestra per celebrare la festa dei lavoratori insieme ai compagni dei paesi vicini.

Settantasette anni dopo, proprio qui sono riecheggiate le parole chiave dell’iniziativa promossa da Cgil Palermo e da Fp Cgil nazionale, “Pace. Costituzione. Diritti”: una giornata intensa, di ricordo e riflessione, iniziata con una commemorazione al cimitero di Piana degli Albanesi, dove è stata deposta una corona di fiori nella cappella. A seguire, il raduno presso la Casa del Popolo di Piana e il corteo, che ha raggiunto il pianoro di Portella, memoriale della strage. Al Sasso di Barbato – che prende il nome da Nicola Barbato, il rappresentante dei fasci siciliani dei Lavoratori, che scelse proprio quel luogo nel 1893 per festeggiare ogni primo maggio la Festa del Lavoro e dei Lavoratori – si è svolta la cerimonia, introdotta dal minuto di silenzio e dalla lettura dei nomi delle vittime da parte di Chiara Sciortino, nipote di Ignazio Plescia, uno dei superstiti della strage. Sono poi intervenuti Maria Modica, responsabile della Camera del Lavoro di Piana degli Albanesi e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo.

Le conclusioni sono state affidate alla segretaria generale Fp Cgil Serena Sorrentino.
Una commemorazione in cui sono tornate al centro dell’attenzione il ruolo del lavoro, la pace, la difesa della Costituzione, la giustizia sociale, la campagna referendaria per un lavoro giusto e sicuro, la dignità del lavoro. Anche a partire dalla funzione dei servizi pubblici, strumento e garanzia di democrazia e dei diritti di cittadinanza. Una giornata di tributo alla memoria e, insieme, un monito per il futuro.


Galleria Fotografica e Conclusioni di Serena Sorrentino


 

 

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