Si è svolto mercoledì pomeriggio l’incontro tra organizzazioni sindacali e Amministrazione avente all’ordine del giorno le novità normative sul personale ispettivo (frutto del d.l. n.19 del 2 marzo 2024) e la contrattazione integrativa.
PERSONALE ISPETTIVO
In apertura dei lavori l’Amministrazione ha fatto il punto sullo stato dell’arte della vigilanza all’indomani della fine del ruolo a esaurimento. In tal senso l’Istituto conta di:
attivare il reinquadramento d’urgenza, per cui chi ha già svolto funzioni ispettive potrà chiedere di essere nuovamente inquadrato nei profili di vigilanza, nei limiti della disponibilità organica. L’atto, in tal senso, sarebbe già pronto e potrebbe essere esitato entro venerdì;
rivedere il piano dei fabbisogni. Da questo punto di vista sono in corso interlocuzioni col MEF per comprendere il metodo di calcolo da usare per stimare quanti ingressi INPS potrà autorizzare. Al termine di questa fase, l’Amministrazione intende proporre all’attenzione del CdA una nuova versione del Piano.
Come FP CGIL abbiamo ribadito quanto già espresso nel corso dei confronti precedenti e, più di recente, nella proposta trasmessa ai vertici dell’Istituto. Abbiamo così chiesto l’attivazione di un confronto continuo, con l’istituzione di un tavolo tecnico convocato periodicamente. A nostro avviso va prioritariamente attuata:
la definizione della famiglia professionale degli ispettori;
una ricognizione capillare delle carenze d’organico della nuova famiglia, sede per sede, per stimare con esattezza le necessità di ogni territorio anche a fronte dei pensionamenti previsti, ciò al fine di garantire un’efficiente allocazione delle risorse;
l’indizione di un bando per consentire il cambio profilo, aperto a tutto il personale, di là dalla priorità riconosciuta a quanti entrarono come ispettivi e magari si trovarono a optare per il profilo amministrativo;
la redazione di un piano di formazione specifico, ivi considerato il tempo necessario per rendere autonome le nuove risorse, indipendentemente se esse saranno reclutate con mobilità o con assunzioni.
Restano sullo sfondo gli altri elementi che avevamo già attenzionato e su cui dovremo necessariamente tornare: la costituzione di un meccanismo di feedback tra ispettivi e Avvocature per monitorare la tenuta in giudizio dei verbali e l’adozione di progetti territoriali con meccanismi di accesso che garantiscano una rotazione ampia e trasparente agli interessati.
La nascita di una Direzione Vigilanza riteniamo possa essere la giusta cabina di regia, a patto che si riempia di contenuti e non resti una struttura priva di consistenza.
L’Amministrazione ha aperto alle nostre proposte e ha promesso un confronto periodico.
QUARTA AREA, BUONI PASTO, PROGRESSIONI IN DEROGA
Onde evitare ulteriori modifiche al piano dei fabbisogni, destinate a rallentare gli adempimenti futuri, essendo la FP CGIL impegnata in prima linea per il popolamento dell’Area delle Elevate professionalità, abbiamo chiesto che in occasione della revisione da attuare per definire gli ingressi in Vigilanza si tenga in considerazione anche questa esigenza, più volte manifestata al tavolo e comune a tutto il personale amministrativo. Del resto il mandato del CCNL era chiaro: occorre rimuovere i tetti ai percorsi di crescita, creando nuovi spazi per le professionalità. Su questo ci aspettiamo maggiore intraprendenza da INPS.
L’Amministrazione ha confermato che entro fine mese sarà pubblicato il nuovo bando per le progressioni verticali in deroga.
A margine della riunione abbiamo chiesto nuovamente di sanare con urgenza la situazione delle trattenute sui buoni pasto operate ai danni di chi ha effettuato la mobilità. L’impegno al tavolo era di risolvere a livello centrale le situazioni pendenti entro il mese di febbraio: siamo arrivati ormai a maggio e tutto tace. Su questo abbiamo sollecitato una risposta scritta dell’Amministrazione o, in alternativa, la convocazione di un tavolo specifico per affrontare il tema.
CCNI
Resta aperta la partita della contrattazione integrativa. Se sulle modifiche al quadro indennitario abbiamo espresso le nostre riserve, specie alla vigilia di una riorganizzazione che potrebbe cambiare lo scenario complessivo, è chiaro che una qualunque proposta di modifica da parte dell’Amministrazione deve portare a una revisione complessiva che valorizzi le tante professionalità presenti in INPS: dagli URP ai tecnici, dai funzionari addetti al contenzioso invalidità civile ai comunicatori, dal personale sanitario agli informatici, dai responsabili di agenzie ai collaboratori di gestione solo per dirne alcuni. Va eliminato, invece, il riferimento all’indennità prevista per le figure che operano per la sicurezza: come noto i responsabili RSPP non gravano sul fondo ma sono a carico del datore.
Sul tema progressioni, che continuiamo a ritenere prioritario, l’impegno che congiuntamente le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione avevano convenuto nell’integrativo 2023 era quello di garantire nel triennio di riferimento (2023-2025) un passaggio a tutti coloro che avevano prestato servizio durante il Covid, proprio quale riconoscimento dello straordinario sforzo professionale profuso. Su questo abbiamo insistito, consci che pacta sunt servanda: o si trova una via per procedere nella direzione promessa, o se qualcuno pensa di ridiscutere i criteri la valutazione va fatta complessivamente, volgendo l’attenzione a quanti sono rimasti esclusi nel 2023. Lavoratrici e lavoratori che nelle diverse famiglie professionali scontano una minore anzianità di servizio e non hanno potuto far pesare la forza dei titoli che pure, da tempo, possiedono.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo