Si è svolta oggi pomeriggio la riunione del tavolo tecnico tra organizzazioni sindacali e Amministrazione sulle indennità riconosciute dall’Istituto.
Come FP CGIL abbiamo rilevato, ancora una volta, la necessità di procedere con una strategia complessiva. Se è vero che l’integrativo del 2023 imponeva una riflessione sul quadro indennitario, per giungere al necessario aggiornamento dello stesso, è anche vero che l’Istituto deve ancora definire i profili professionali dell’Ente, senza contare il fatto che si profila all’orizzonte una nuova riorganizzazione.
Una qualunque modifica sostanziale rischia, oggi, di generare confusione. Ciò è vero in generale, per quanto riguarda le posizioni organizzative e il possibile spostamento di attribuzioni già nel medio periodo; e ciò è ancor più vero per le indennità per particolari funzioni: quali sono i driver del cambiamento che l’Amministrazione intende riconoscere per il futuro?
Da qui la nostra richiesta di procedere per step. Se alla dichiarazione congiunta si vuol dare sostanza, vanno definiti preliminarmente:
il numero di posti che l’Amministrazione può aprire nella quarta area e i canoni per il popolamento della stessa;
i profili attraverso cui si articolano le famiglie, per consentire di comprendere quali sono le attività strategiche che INPS individua.
Solo a valle di questa ricognizione si possono effettuare valutazioni. Non va inoltre dimenticato un dato: tra le dichiarazioni congiunte aveva precedenza l’impegno delle parti al riconoscimento delle professionalità esistenti tramite una politica di progressioni. È forse il caso, allora, di partire da qui, di definire preliminarmente i criteri per il riconoscimento dei prossimi differenziali stipendiali, che rappresentano il primo crocevia fondamentale per la crescita delle lavoratrici e dei lavoratori dell’INPS.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo