Roma, 10 apr – “Mai come ora bisogna investire sulla prevenzione. La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, con il documento sul dl Pnrr, conferma quanto più volte evidenziato e sostenuto dalla Funzione Pubblica Cgil: il governo dimentica che nel sistema di prevenzione i Servizi delle Aziende Sanitarie svolgono un ruolo determinante anche per la capillare conoscenza del territorio. Accogliamo quindi con favore quanto la Conferenza ha evidenziato rispetto alla mancata valorizzazione e centralità dei dipartimenti di prevenzione delle Asl nelle loro articolazioni che guardano alla tutela della salute di lavoratrici e lavoratori, e continuiamo a ribadire con forza che il sistema della prevenzione non può basarsi solo sul rafforzamento di un sistema repressivo”.
Lo scrive in una nota Marco Vitelli, coordinatore Salute e Sicurezza per Fp Cgil.
“I servizi di tutela della salute e sicurezza dei dipartimenti delle Asl – prosegue – hanno compiti di vigilanza complessa ed il relativo personale ha una formazione accademica specifica, ma dal governo queste professionalità sembrano essere state dimenticate. Per questo, continueremo a batterci affinché si tenda ad un vero sistema integrato di controlli e continuiamo a chiedere una grande campagna di assunzione di professionisti del settore, formati ed orientati alla prevenzione”.
“Vale la pena di ricordare che l’Inps ha censito circa 1.700.000 aziende a fronte di un contingente dei servizi di vigilanza di circa 3000 unità di personale realmente attive, considerando Ispettorato nazionale del Lavoro e ASL insieme. Seppure s’impiegasse a tempo pieno nella vigilanza questo personale, considerando ottimisticamente una media di 35 aziende l’anno per ciascun operatore, avremmo bisogno di 16 anni per chiudere un giro, cioè per visitare un’azienda una volta in 16 anni”, conclude Vitelli.