Al Direttore Generale
Dott. Vincenzo Caridi
Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott. Giuseppe Conte
per il tramite del Dirigente Area Relazioni Sindacali
Dott. Salvatore Ponticelli
OGGETTO: REVISIONE MESSAGGIO 861/2024 E TUTELA DEI FRAGILI
Con la pubblicazione del messaggio in oggetto, INPS ha registrato le disposizioni del Ministero per la Pubblica Amministrazione sull’accesso al lavoro agile per i fragili, ritenendo superata la contingenza pandemica e rimettendo la valutazione, al netto dei pareri espressi dai medici competenti, alla discrezionalità dei singoli dirigenti di struttura.
Questo indirizzo, adottato acriticamente, rappresenta già un pregiudizio alla categoria di lavoratrici e lavoratori più esposta, con buona pace delle rassicurazioni fornite sul punto alla platea degli interessati.
Una posizione che l’Amministrazione sembra in realtà avere da tempo, se è vero com’è vero che nelle nuove linee guida per il lavoro a distanza – oggi in discussione – manca qualunque riferimento ai dipendenti che operano in condizioni di fragilità.
Ma c’è di più: perché la direttiva siglata dal Ministro Zangrillo viene superata in termini restrittivi da una singolare interpretazione dell’Istituto. L’accesso, infatti, secondo quanto disposto nella direttiva può essere riconosciuto in via prioritaria a “chi versa in condizioni gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari”. In INPS – cioè nell’Istituto che dovrebbe tutelare la genitorialità per definizione, lo stesso Istituto che sulle assegnazioni temporanee ha già dimostrato un evidente punto di caduta – le motivazioni familiari non vengono considerate.
È un approccio inaccettabile che peraltro si impone con decorrenza immediata.
La FP CGIL ritiene indispensabile agire in modo diverso e richiede alla Direzione Risorse Umane una profonda riformulazione del messaggio. L’auspicio che avevamo espresso era di avere un’estensione fino al 30 giugno, sulla scorta di quanto avvenuto in altre Amministrazioni: mai ci saremmo aspettati che proprio in INPS si adottasse, invece, un criterio ancor più restrittivo di quello voluto a livello politico dal Governo. Perché essere più realisti del re sulla pelle dei lavoratori fragili?
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo