INPS – Richiesta lavoratori fragili: INPS non sia più realista del re

28 Febbraio 2024

Al Direttore Generale

Dott. Vincenzo Caridi

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: REVISIONE MESSAGGIO 861/2024 E TUTELA DEI FRAGILI

Con la pubblicazione del messaggio in oggetto, INPS ha registrato le disposizioni del Ministero per la Pubblica Amministrazione sull’accesso al lavoro agile per i fragili, ritenendo superata la contingenza pandemica e rimettendo la valutazione, al netto dei pareri espressi dai medici competenti, alla discrezionalità dei singoli dirigenti di struttura.

Questo indirizzo, adottato acriticamente, rappresenta già un pregiudizio alla categoria di lavoratrici e lavoratori più esposta, con buona pace delle rassicurazioni fornite sul punto alla platea degli interessati.

Una posizione che l’Amministrazione sembra in realtà avere da tempo, se è vero com’è vero che nelle nuove linee guida per il lavoro a distanza – oggi in discussione – manca qualunque riferimento ai dipendenti che operano in condizioni di fragilità.

Ma c’è di più: perché la direttiva siglata dal Ministro Zangrillo viene superata in termini restrittivi da una singolare interpretazione dell’Istituto. L’accesso, infatti, secondo quanto disposto nella direttiva può essere riconosciuto in via prioritaria a “chi versa in condizioni gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari”. In INPS – cioè nell’Istituto che dovrebbe tutelare la genitorialità per definizione, lo stesso Istituto che sulle assegnazioni temporanee ha già dimostrato un evidente punto di caduta – le motivazioni familiari non vengono considerate.

È un approccio inaccettabile che peraltro si impone con decorrenza immediata.

La FP CGIL ritiene indispensabile agire in modo diverso e richiede alla Direzione Risorse Umane una profonda riformulazione del messaggio. L’auspicio che avevamo espresso era di avere un’estensione fino al 30 giugno, sulla scorta di quanto avvenuto in altre Amministrazioni: mai ci saremmo aspettati che proprio in INPS si adottasse, invece, un criterio ancor più restrittivo di quello voluto a livello politico dal Governo. Perché essere più realisti del re sulla pelle dei lavoratori fragili?

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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