“Tre giorni fa un detenuto ristretto nel carcere di Teramo si è tolto la vita tramite impiccagione”.
Lo riferisce il Coordinatore per l’Abruzzo della FP CGIL Polizia Penitenziaria Gino Ciampa: “Il suicida era di nazionalità macedone, trentenne, da qualche mese era stato trasferito a Teramo dal carcere dell’Aquila. Non aveva dato alcun problema durante la sua detenzione, su di lui infatti non si rileva alcun evento critico a suo carico”.
Mirko Manna, Coordinatore nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Il fenomeno suicidario è solo la punta dell’iceberg di un sistema penitenziario senza reali prospettive di miglioramento. Solo qualche giorno fa si è tolto la vita anche un nostro collega a Milano e negli ultimi mesi c’è un incremento dei suicidi tra la popolazione detenuta e tutto questo incide fortemente sul carico di lavoro a cui sono sottoposti i Poliziotti e il personale amministrativo e medico impiegato nelle carceri compreso quello di Teramo a cui va tutto il nostro sostegno. Sono eventi che scuotono l’intera comunità penitenziaria e si sommano a tutte le migliaia di eventi critici che si verificano nelle carceri ogni anno. Non ci sono prospettive di miglioramento delle condizioni perché mancano le risorse economiche che sono sufficienti al massimo a mantenere gli edifici fatiscenti e a cercare di arruolare personale di Polizia Penitenziaria e delle funzioni centrali, il più possibile vicino al numero delle persone che raggiungono il limite pensionabile o che preferiscono cambiare lavoro”.
“Un ennesimo tragico evento – conclude Manna – che sottolinea l’importanza di considerare il sistema penitenziario come un sistema complesso che deve coinvolgere tutte le parti politiche”.
Teramo, 26 gennaio 2024