Ieri 18 dicembre 2023 siamo stati chiamati dall’amministrazione per la sottoscrizione dell’accordo sugli incentivi per le funzioni tecniche.
Dopo un’attenta valutazione, come sigla abbiamo deciso di non firmare l’accordo, che pure reputiamo importante e molto atteso dai lavoratori coinvolti nell’espletamento delle funzioni tecniche.
Le motivazioni che ci hanno portato a questa determinazione sono riferite sia al merito di quanto definito nell’accordo stesso, che al metodo usato dall’amministrazione nel sottoporci il documento da sottoscrivere.
Nel metodo: non riteniamo accettabile il comportamento utilizzato dall’amministrazione che ha chiamato il sindacato ad una mera notifica di un documento pre – confezionato, la cui sottoscrizione avrebbe svilito il nostro ruolo sindacale di agente contrattuale nella sua essenza di rappresentanza dei lavoratori ed attuato di fatto una censura inaccettabile.
In buona sostanza, dopo un’attesa ed una preparazione durata molti anni, l’amministrazione ci ha sottoposto un accordo non emendabile e in una prima stesura, anche errato nel riferimento alla normativa vigente.
Nel merito: i criteri dell’accordo, nell’applicare il regolamento di cui al D.M. 17 aprile 2023, n. 73, malgrado il tempo trascorso, fa riferimento esclusivamente alle procedure disciplinate dal previgente Codice degli Appalti (Decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50) pertanto, attiene e regolamenta esclusivamente il passato lasciando nell’indeterminatezza tutte quelle situazioni che dovrebbero essere regolamentate in base al nuovo testo del Codice (Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36).
A nostro avviso oltre a precisare quanto previsto dalle più recenti disposizioni di legge, andavano maggiormente chiariti alcuni aspetti attinenti la natura delle prestazioni, al fine di evitare interpretazioni dubbie in sede decentrata, inoltre, aver definito in partenza le percentuali spettanti ai singoli soggetti coinvolti ed alle attività espletate, non lascia alcuno spazio ad possibili modulazioni di tali percentuali in sede di contrattazione decentrata che in questo modo viene esautorata di ogni funzione.
Non condividiamo inoltre quanto precisato nelle dichiarazioni congiunte allegate all’accordo: la prima riguarda l’applicazione dell’art 45 del nuovo Codice che viene rimandata al mese di giugno 2024, una volta avviate le interlocuzioni con gli organi di controllo che dovranno esprimere gli orientamenti interpretativi.
La seconda riguarda l’esclusione dall’accordo del personale del Dipartimento dei Vigili del Fuoco e del Dipartimento della Pubblica Sicurezza in attesa di avviare i necessari approfondimenti con i Dipartimenti interessati, che intanto esclude e penalizza il personale interessato.
A nostro parere, dopo tutti questi anni di attesa, l’amministrazione avrebbe dovuto e potuto, cercare di chiudere un unico accordo che tenesse conto della nuova normativa e soprattutto includesse tutto il personale che svolge funzioni tecniche.
Pertanto, pur riconoscendo l’importanza di avere finalmente definito un accordo sulla ripartizione degli incentivi tecnici, per le ragioni qui sinteticamente esposte, abbiamo deciso di non sottoscriverlo per dare una risposta politico sindacale al consueto atteggiamento dilatorio dell’amministrazione che in merito ai provvedimenti che riguardano il personale civile tende sempre a ritardarne e rimandarne i tempi di realizzazione.
Come già avvenuto, continueremo comunque a tutelare tutti i lavoratori interessati a promuovere iniziative risarcitorie nei confronti dell’amministrazione e vigileremo sui prossimi passaggi che l’amministrazione è chiamata ad effettuare al fine di procedere al riconoscimento degli incentivi tecnici, nel rispetto dei tempi previsti dalle norme di contabilità.
La coordinatrice nazionale
Adelaide Benvenuto