“Un detenuto italiano nel carcere di Napoli Secondigliano, ieri all’ora di pranzo, ha ferito diversi agenti di Polizia Penitenziaria dopo essere stato scoperto mentre telefonava e poi ha tentato una improbabile fuga partendo dal Reparto SAI dove sono ristretti i detenuti che hanno bisogno di cure mediche”.
A riferirlo è Orlando Scocca, FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria: “Un agente in servizio nel Reparto, lo invitato a consegnargli il telefonino. Per tutta risposta, il detenuto lo ha colpito ripetutamente al torace con dei pugni e lo ha scaraventato a terra. Il Poliziotto a cui hanno dato 10 giorni di prognosi per trauma toracico, è riuscito comunque a lanciare l’allarme e dal piano di sotto è arrivato un altro collega ad aiutarlo, ma anche lui è stato travolto dalla violenza del detenuto. A quel punto il detenuto ha tentato una improbabile fuga rompendo la serratura del cancello del Reparto, rincorso dal secondo Poliziotto. Il detenuto ha cercato di guadagnare l’uscita approfittando del poco personale in servizio in quel momento e brandendo una lametta contro altri due Poliziotti intervenuti che sono riusciti a bloccarlo e a ricondurlo nella sua camera detentiva”.
Mirko Manna della FP CGIL Nazionale: “Auguriamo una pronta guarigione ai colleghi di Secondigliano coinvolti ieri in questa ennesima aggressione immotivata. La situazione attuale richiede un intervento deciso e immediato. Non possiamo limitarci a richiedere provvedimenti esemplari generici. È essenziale prendere misure dirette, come il trasferimento del detenuto responsabile, in linea con le procedure stabilite per questi casi. Questa azione mira a ristabilire le condizioni essenziali per il corretto funzionamento dell’amministrazione penitenziaria, prevenendo incidenti futuri. È fondamentale che si agisca per proteggere il Personale e mantenere l’ordine all’interno del carcere”.
Conclude Manna: “Chiediamo al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al Sottosegretario Andrea Ostellari, di attivare immediatamente le procedure per il trasferimento del detenuto coinvolto. Questa misura è cruciale per riaffermare l’autorità e garantire la sicurezza nelle strutture penitenziarie. La protezione e il benessere del nostro personale devono essere prioritari, e contiamo su un’azione rapida e risoluta da parte delle autorità competenti”.
Napoli, 17 dicembre 2023