Si è svolto stamane il confronto tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali, alla presenza del Direttore generale. Tre i temi all’ordine del giorno: la sperimentazione sul lavoro a distanza, il sistema di valutazione delle performance e i rilievi sollevati dalle autorità di vigilanza al CCNI.
Il Direttore generale, in apertura dei lavori, ha ringraziato la comunità INPS per gli sforzi profusi quest’anno: sforzi che hanno dimostrato la solidità dell’ente, a prescindere dai cambi registrati al vertice. INPS, ha ricordato Caridi, è diventato un elemento di supporto per tutte le istituzioni, in ogni fase emergenziale: dalla pandemia alle alluvioni, fino alle nuove esigenze emerse dal mercato del lavoro (si pensi all’indennità di discontinuità dello spettacolo). Prendendo atto, quindi, dello stato dei lavori, Caridi chiesto alle organizzazioni sindacali un parere sui temi all’ordine del giorno.
Come FP CGIL abbiamo evidenziato come questi confronti servano se riusciamo ad analizzare sia il metodo che il merito del percorso compiuto, altrimenti si rivelano scambi sterili.
Sterile, ad esempio, è stato per quanto ci riguarda lo scambio su lavoro agile e lavoro da remoto. Come abbiamo ricordato nei precedenti comunicati, la cifra del confronto è stata quello di uno stallo alla messicana: non una delle numerose obiezioni sollevate al tavolo da tutte le organizzazioni sindacali è stata fatta propria dall’Amministrazione, salvo la possibilità (la possibilità) di riconoscere il venerdì quale giornata aggiuntiva al monte posseduto dal singolo dipendente.
Soprattutto, con riferimento alle osservazioni espresse dalla FP CGIL, nessuno ha:
fornito un riscontro dei risparmi attesi, specificando come tale liquidità dovrebbe essere appannaggio di lavoratrici e lavoratori. C’è una promessa, verbale, ipotetica, futura. Troppo poco mentre l’inflazione galoppa;
rappresentato un report degli impianti energivori esistenti, per capire come tarare il potenziale intervento sulle diverse strutture;
rassicurato la nostra organizzazione in merito a quanti operano al fianco della comunità INPS, lavoratrici e lavoratori che la CGIL non ha intenzione di abbandonare: addetti alle pulizie, alla vigilanza, alla ristorazione.
Non è stato neppure accolto l’invito ad attivare un tavolo per l’erogazione dei buoni pasto, ciò malgrado quanto espresso da recente parere ARAN (CFL228).
Se a ciò aggiungiamo i controlli randomici e il ricorso allo SPID per il lavoro da remoto, nel complesso gli istituti che delineano il lavoro a distanza risultano realizzare un irrigidimento: lo rendono meno flessibile, sviliscono la ricerca di un punto d’incontro tra Amministrazione e dipendenti spostando nettamente il baricentro dei vantaggi a favore della prima.
Sul sistema di valutazione della performance non abbiamo ancora espresso un giudizio, essendo il confronto appena iniziato. In ambito valutazioni individuali, tuttavia, come FP CGIL abbiamo ribadito quanto l’attuale modello abbia mostrato le sue falle, essendo basato sulla mera discrezionalità del dirigente. Oggi la valutazione è un pollice verso inaccettabile che rappresenta, in primis, uno schiaffo rivolto a chi crede nel merito quale bussola suprema.
Veniamo ai rilievi posti al CCNI. Abbiamo manifestato la necessità che l’Istituto – coi suoi massimi vertici – difenda l’impianto contrattuale convenuto, viepiù considerando assolutamente arbitraria, fuori luogo, pretestuosa e punitiva l’osservazione delle autorità vigilanti per cui dovremmo tagliare di 20 milioni le risorse stanziate dal fondo.
Non possiamo non esprimere remore sul tempismo del nostro riscontro: tra i rilievi e le controdeduzioni sono intercorsi due mesi, caratterizzati da un’interlocuzione solo verbale. Qual è, dunque, lo stato dell’arte? La FP CGIL ha chiesto al Direttore generale e al Commissario straordinario di farsi garanti dell’INPS, di attivare incontri istituzionali in presenza per salvaguardare un testo che è stato sottoscritto da tutte le sigle e dall’Amministrazione stessa. Serve un pieno, costante, dedito impegno in questo senso, a meno che non si pensi che l’interesse economico delle colleghe e dei colleghi è sacrificabile, la qual cosa striderebbe palesemente con le mirabolanti promesse fatte nella campagna di assunzioni 2023.
E qui abbiamo rappresentato un altro elemento a nostro avviso incongruo: nel mese di ottobre abbiamo richiesto una fotografia delle assegnazioni temporanee e delle carenze di organico, sede per sede, per capire se l’allocazione di unità – a valle dell’ultimo concorso – sia stata efficiente o meno. La genitorialità non può essere sacrificata in nome e per conto di esigenze particolari: se delle criticità ci sono, come noi abbiamo sempre evidenziato, è giusto che esse siano scrupolosamente attestate e risolte sistemicamente. Da qui anche l’attenzione che è necessario riporre sul profilo strategico e organizzativo dell’Amministrazione. Il piano dei fabbisogni che abbiamo adottato, nulla ci dice, in termini di assunzioni, sul disegno prospettico dell’Istituto. Assumeremo nel 2024? Quali profili? Quante unità? Non è dato sapersi. Come ammesso dalla stessa Amministrazione nelle premesse dell’incontro, il carico di lavoro è aumentato (con 11 milioni di assegni unici che si legano alle 16 milioni prestazioni pensionistiche) ma le unità non sembrano essere sufficienti. Possibile che questo problema, IL problema per l’erogazione dei servizi, sia sottovalutato?
Nelle repliche il Direttore generale ha ribadito la volontà di sperimentare il lavoro da remoto, raccogliendo l’obiezione che avevamo presentato come FP CGIL circa il ricorso allo SPID: su questo la tecnostruttura farà un ragionamento inerente i protocolli di sicurezza e il DG si è impegnato a una ricognizione con l’Informatica. Lo SPID, lo ribadiamo, è il passe-partout dei cittadini: in Inps non accediamo con la carta d’identità alle nostre postazioni, ma con un badge collegato alla matricola.
L’Amministrazione, ha evidenziato il Direttore generale, si impegna peraltro a fornire nelle prossime settimane tutti i dati richiesti: dalle carenze di organico, sede per sede, alle assegnazioni temporanee.
Sullo Smart friday, e sulla nostra istanza di avere una rappresentazione degli introiti attesi e della loro possibile distribuzione, il Direttore generale ha fornito riscontro positivo, specificando che è prevista per lunedì prossimo una riunione/vertice con il Coordinamento tecnico edilizio per capire l’entità dei risparmi. In particolare ci ha voluto rassicurare in merito alla volontà dell’ente di non intaccare i contratti in essere con le aziende esterne che operano negli spazi INPS.
Sul CCNI, la partita più importante, il DG ha spiegato che le interlocuzioni vanno avanti da settimane, anche sottotraccia. La volontà di INPS è spiegare alla Ragioneria la specificità dell’ente e la solidità dell’impianto contrattuale siglato rispetto ai rilievi trasmessi: per questo il Direttore generale ha raccolto la richiesta, assicurando che si attiverà con il Commissario straordinario per organizzare un incontro in presenza, con Mef e Ragioneria, al fine di risolvere i dubbi emersi.
I tempi sono strettissimi: da questa partita passano progressioni orizzontali e incentivi. La FP CGIL tornerà a chiedere aggiornamenti sin dal prossimo incontro.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo