Lunga riunione con diversi punti all’ordine del giorno, tenutasi ieri pomeriggio.
Partiamo dalla situazione logistica: l’Amministrazione ha comunicato che è stato stipulato un contratto di guardiania per sopperire alla carenza di personale di prima area. Il contratto, per ora, è sino alla fine dell’anno, ma riprenderà per il 2024, speriamo senza intoppi. Riguardo alla sede di via Fornovo, è stato ribadito che si intende procedere alla dismissione una volta che sia stata trovata una nuova sede adeguata, per la quale sono già in corso ricerche e verifiche.
Sono stati illustrati i lavori di sistemazione ancora in corso a via Flavia, finalizzati ad ottemperare alle indicazioni dei Vigili del Fuoco.
Riguardo alla nuova sede di via S. Nicola da Tolentino, abbiamo evidenziato la necessità di addivenire urgentemente a un accordo con la RSU per le telecamere presenti nello stabile, che non sappiamo se siano funzionanti, nel rispetto del dettato dello Statuto dei lavoratori. Abbiamo poi segnalato l’importanza di avere una stanza sindacale, come negli altri plessi del Ministero e su entrambe le questioni ci è stato garantito che ci si muoverà con rapidità.
Inoltre, considerato che nella sede di via di San Nicola da Tolentino i lavoratori sono chiusi al piano dai tornelli, si è chiesto di dare informativa e di segnalare chiaramente quali siano le uscite di sicurezza e i percorsi da effettuare per una eventuale evacuazione. In ultimo è stata fatta la proposta, che l’Amministrazione valuterà, di installare un lettore del badge all’entrata principale, al fine di non perdere il tempo di percorrenza per raggiungere i piani.
Ci si è poi soffermati, come noi chiedevamo da tempo, su un ipotesi di accordo che preveda la ripartizione delle risorse derivanti dal PON, per provare ad aumentare il salario dei lavoratori. A tal proposito, non avendo ricevuto neppure stavolta una bozza, il tavolo sindacale non è stato in grado di poter dare una risposta compiuta ed è pertanto stato unanimemente richiesto di ricevere per tempo un’ipotesi di accordo, così da poter fare le proprie osservazioni per tempo. Al momento, ci è stato solo chiarito che l’oggetto dell’accordo saranno le risorse certificate 2014-2019 e che poi potremo concentrarci sulle risorse 2020-2023.
Resta comunque un problema enorme sullo sfondo: il salario accessorio dei lavoratori del Ministero è molto, troppo basso e il silenzio del vertice politico di questa Amministrazione sul punto, nonostante le richieste di incontro di parte sindacale, desta grande preoccupazione, perché sembra assumere i contorni del totale disinteresse verso i lavoratori.
Si è finalmente aperto il confronto sulle progressioni verticali in deroga, come conseguenza dell’approvazione del nuovo ordinamento professionale. A tal proposito, l’Amministrazione ha comunicato che, a seguito di confronto con il MEF, le risorse di cui può disporre per effetto del nuovo CCNL sono pari a € 186,856,000. Sulla base di ciò, sarà possibile procedere allo svuotamento della prima area, per un totale di 14 passaggi verticali dalla prima alla seconda area, e a un totale di 26 passaggi dalla seconda alla terza area.
Siamo assolutamente consapevoli dell’insufficienza del numero di passaggi previsti dalla seconda alla terza area, ed è anche per questo che il 17 novembre sciopereremo: per chiedere il rifinanziamento della norma del CCNL che prevede i passaggi verticali in deroga e poterne fare altri.
Riguardo alle modalità di svolgimento delle progressioni verticali, abbiamo fortemente contestato la proposta dell’Amministrazione di attuare le progressioni verticali in deroga attraverso i quiz, ribadendo che si tratta di una modalità di selezione assolutamente incongrua: la procedura attuale è, appunto, in deroga alla normativa vigente ed è piuttosto un modo per riconoscere la professionalità maturata da colleghi, i cui passaggi di carriera sono stati bloccati per anni da una sciagurata norma – che, come CGIL, abbiamo contestato – voluta dall’allora Ministro Brunetta.
Si è tornati anche a chiedere quali sono le tempistiche relativamente all’avvio delle procedure di stabilizzazione del personale PNRR e del Bando Tecnici Esperti in Politiche di Coesione, ancora una volta ci è stata ribadita la volontà di stabilizzare il personale, rimandandola ai primi mesi del 2024. Non vorremmo sia solo un modo per prendere tempo, correndo il rischio di perdere lavoratori che, nel frattempo, hanno maturato esperienza e competenza.
Infine, riguardo al lavoro agile, in vista della scadenza dell’attuale regolamento prevista per il 31 dicembre prossimo, l’Amministrazione ha comunicato la propria intenzione di prorogarlo, sic et simpliciter, per i primi mesi del 2024. Da parte nostra, abbiamo criticato questa scelta: da punta di diamante della Pubblica Amministrazione in questo ambito – citato sulla stampa come esempio da seguire – il Ministero preferisce auto relegarsi nella retroguardia, rinunciando a sfruttare tutte le potenzialità che questa modalità di lavoro consente e rinunciando anche discutere della possibilità di riconoscere i buoni pasto in lavoro agile, come recentemente previsto l’ARAN in un suo parere.
Non ci stancheremo mai di scrivere che anche questo è un modo per rendere appetibile il Ministero. Non ci si stupisca, poi, se prosegue l’emorragia di lavoratori da poco assunti ovvero fioccano rinunce a prendere servizio in questa Amministrazione.
FP CGIL |
M.ARIANO F. DE RUGERIIS |