Lo scorso 4 ottobre è stato sottoscritto il CCNI 2022 per l’area medica. In apertura dei lavori, sulla scorta dell’ultimo incontro, l’Amministrazione ha replicato in maniera dettagliata alle perplessità precedentemente espresse sulla costituzione del fondo 2022, illustrando le criticità che impediscono di trovare ulteriori stanziamenti.
Le questioni sollevate ritorneranno all’ordine del giorno già tra qualche settimana, considerato l’impegno assunto dall’Amministrazione a convocare le parti per aprire la contrattazione relativa al CCNI 2023. E del resto già adesso ravvisiamo l’urgenza e la necessità di rivalutare la consistenza del fondo, tenuto conto delle nuove competenze acquisite dall’Istituto (commissioni Mef) e dell’enorme carico di lavoro derivante dall’invalidità civile.
Deve essere a tutti chiaro la pesante penalizzazione economica subita dai medici dell’Istituto, che si sono visti decurtare in maniera drammatica la loro retribuzione di risultato. Il lavoro aumenta e gli stipendi non possono diminuire: una formula semplice che ribadiremo in ogni sede negoziale.
I medici INPS rimangono gli unici medici pubblici a non aver regolamentato l’attività intramoenia e l’indennità di esclusività; tale attività fu già definita con l’Amministrazione nel 2010, con un atto cui non venne mai dato seguito. Su questo argomento la controparte negoziale ha dato piena disponibilità al confronto, prevedendo l’apertura di uno specifico tavolo tecnico.
Come richiesto dalle nostre organizzazioni, l’art. 7 comma 4 è infine tornato alla vecchia formulazione prevista nel CCNI del 2021.
FP CGIL Giuseppe Lombardo Francesco Reali |
UIL PA INPS Sergio Cervo Gian Paolo Cioccia |
DIRSTAT FIALP INPS Francesco Viola Barbara Romano |