Si è svolto ieri pomeriggio il confronto tra l’Amministrazione e le Organizzazioni sindacali in merito al Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale per il 2023/2025, ormai integrato nel PIAO (Piano Integrato di Attività ed Organizzazione).
Progressioni verticali in deroga
Il testo dell’informativa ha il merito di fare chiarezza in relazione alle progressioni verticali in deroga al titolo di studio. In tal senso la stima è di 3.374 passaggi, con:
2.725 dipendenti che transiteranno dall’area Assistenti all’area Funzionari;
e 649 dipendenti che beneficeranno del passaggio dall’area Operatori a quella degli Assistenti.
L’orizzonte temporale è sempre il 31 dicembre 2024. L’Amministrazione ha evidenziato come, a oggi, dalla procedura VEGA gli operatori in possesso di titolo studio utile risultino 639, gli assistenti sarebbero invece 2.318. Il budget stanziato prevede, pertanto, un cuscinetto economico per coprire anche una quota di lavoratori che potrebbe ottenere il titolo nel breve periodo.
L’obiettivo, ripreso nell’informativa dopo le dichiarazioni espresse al tavolo nei mesi scorsi, è quello di “ridurre progressivamente la consistenza dell’area degli Assistenti (pur avviando contestualmente un programma assunzionale comune a tutte le famiglie professionali dell’Area) e di tendere all’azzeramento per l’area degli Operatori“.
Nuove assunzioni
Con riferimento alle politiche d’assunzione, restiamo invece perplessi dal documento trasmesso, che non entra sufficientemente nel dettaglio: non scorpora, cioè, i dati che consentirebbero di capire quali e quante assunzioni sono previste nel prossimo triennio.
Come FP CGIL abbiamo più volte richiesto, in ogni passaggio formale coi vertici dell’Istituto (dall’incontro con la Commissaria, Micaela Gelera, fino ai ripetuti confronti con il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza) nuove assunzioni. Non ci muoviamo da questa linea e l’informativa trasmessa non consente di verificare nel dettaglio il piano di nuove immissioni che l’Amministrazione intende adottare, tanto per quanto riguarda i funzionari, quanto per gli assistenti da inserire in organico. Abbiamo chiesto, pertanto, una più precisa articolazione dell’informativa: l’Amministrazione ha fissato un nuovo incontro per giovedì prossimo al fine di fornire indicazioni più dettagliate.
Fra le osservazioni che abbiamo riportato al tavolo, inoltre, il mancato riferimento alla quarta area, prevista dal contratto e che per la FP CGIL può essere utile a eliminare i tetti ai percorsi di crescita del personale. Nella definizione delle famiglie professionali in INPS ponemmo la questione al centro delle nostre riflessioni, specificando che senza la definizione di quest’area non avremmo adempiuto al CCNL e per noi sarebbe stato impossibile procedere all’accordo. Adesso, con analoga coerenza, chiediamo una previsione puntuale dei posti per EP nel PTFP, con una indicazione leggibile delle risorse destinate al passaggio di un congruo numero di funzionari, posto il limite di legge del 50% riservato al reclutamento dall’esterno.
Dirigenti, medici e professionisti
Se per quanto attiene la dirigenza il piano designato dall’Amministrazione appare in linea con le esigenze reali dell’Istituto, preoccupazione abbiamo dovuto esprimere in riferimento alla situazione dei medici. Da tempo richiediamo la definizione dei concorsi di primo e di secondo livello: l’Amministrazione ha indicato che entro ottobre partiranno le PEC per la scelta delle sedi da parte dei medici di seconda fascia, mentre successivamente saranno i medici di prima fascia a essere interessati. L’obiettivo è definire le operazioni entro il 31 dicembre.
Analogamente abbiamo espresso al tavolo la nostra preoccupazione sui carichi di lavoro: la nuova legge sulla disabilità sembra destinata a investire l’INPS quale unico accertatore, per cui la programmazione del fabbisogno diventa non soltanto un elemento per tamponare le difficoltà, ma una leva per prevenire nuove criticità che potrebbero sorgere e che potrebbero colpire soprattutto l’utenza. Da qui il suggerimento di valutare attentamente lo stato dell’organico, con una ricognizione delle necessità di lungo periodo: un invito rivolto all’Amministrazione che in assenza di medici giovani potrebbe, ad esempio, ricorrere anche all’ausilio dei medici pensionati, sulla scorta di quanto già sperimentato dalle ASL.
Colpisce, infine, la scelta in ambito legale: nonostante il contenzioso previdenziale nei confronti dell’Istituto costituisca una quota rilevante dell’intero contenzioso civile nazionale e l’Istituto vi faccia fronte esclusivamente con le proprie risorse interne, nonostante sul territorio si registrino in ambito previdenziale diffusi fenomeni patologici che richiedono un presidio attento e capillare, la scelta è quella di ridurre il numero di unità in servizio.
Una scelta non motivata in alcun modo e strategicamente incomprensibile.
Simili misure hanno conseguenze a cascata, per l’organizzazione e per i lavoratori in forza all’Istituto: c’è un concorso autorizzato che va immediatamente bandito; e, si auspica, la graduatoria dovrà essere utilizzata per arrivare a organico pieno: quali valutazioni giustificano il diverso orientamento oggi prospettato? Ancora, la riduzione del fabbisogno per i professionisti, in base alle norme contrattuali vigenti, comporta la soppressione di posti di secondo livello, pregiudicando così la possibilità per i professionisti in servizio, ed in possesso ormai da anni dei requisiti richiesti, di passare dal primo al secondo livello differenziato di professionalità, con conseguenze negative in termini giuridici ed economici. Una scelta che va pertanto necessariamente rivista.
Vigilanza ispettiva
Dal 31 luglio scorso abbiamo chiesto un tavolo di confronto. L’Amministrazione si è impegnata, in occasione del prossimo incontro sindacale, a mettere finalmente il tema all’ordine del giorno.
Lavoro Agile
L’Amministrazione ha confermato, a margine del confronto, che gli accordi depositati in AULA saranno prorogati, poiché al 30 settembre non si arriverà alla definizione delle nuove linee guida che disciplineranno lo Smart Working in INPS.
Come FP CGIL, pur riconoscendo l’esigenza di preservare l’utilizzo flessibile di questo strumento, abbiamo evidenziato l’esistenza di alcune rigidità incomprensibili in diversi territori: l’impossibilità di legare lo smart a ferie o, peggio, l’ostinata volontà di salvaguardare su scala settimanale la prevalenza della presenza fisica. Sono contraddizioni non da poco in un Istituto che più degli altri, durante la pandemia, ha saputo sperimentare e con successo questa modalità organizzativa di lavoro.
Assegnazioni provvisorie
Rispetto all’informativa trasmessa ieri mattina, relativa alle istanze definite dall’Istituto, abbiamo infine evidenziato come la tutela della genitorialità sia un elemento portante dell’INPS, che ha sempre rivendicato anche l’attenzione all’utente interno: la presenza di un notevole numero di domande in istruttoria, pertanto, non può essere accettata. L’Amministrazione ha spiegato che in un arco temporale di 10-20 giorni saranno definite le pratiche. Su questo continueremo la nostra azione vigile.
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